GENERAZIONE STARTUPPER

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Nuovi strumenti per supportare l’imprenditorialità innovativa Ancona – Il 6 dicembre, alle ore 9,45, presso la Facoltà di scienze dell’Università Politecnica delle Marche, si svolgerà l'incontro “GENERAZIONE STARTUPPER” nel quale si discuteranno i temi dello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile e del ruolo degli attori a sostegno della filiera del trasferimento tecnologico.

In occasione della Global Entrepreneurship Week, Jesi Cube e l’Industrial Liaison Office dell’Università Politecnica delle Marche – in collaborazione con Meta Group srl – organizzano un convegno per approfondire il tema delle start up innovative e ad alto valore aggiunto, al fine di sensibilizzare ed avvicinare dottorandi, giovani ricercatori e studenti, al mondo dell’impresa.

L’appuntamento sarà incentrato sul tema del supporto alla creazione di start up con uno specifico focus su alcune opportunità oggi presenti sul territorio regionale, nonché sul “DL Crescita 2.0” del Governo, che introduce specifici incentivi alla nascita e lo sviluppo di imprese start up innovative.

Durante l’incontro si susseguiranno gli interventi di attori del sistema dell’innovazione e dell’imprenditorialità: fondatori di spin off, accademici, rappresentati delle società di venture capital, responsabili di incubatori ed uffici universitari per il trasferimento tecnologico.

Parteciperanno: Donato Iacobucci delegato del Rettore all’Industrial Liaison Office Università Politecnica delle Marche, Alessandro Sannino Università del Salento, Alessandro Fusacchia coordinatore Task Force sulle Start Up Ministero dello Sviluppo Economico, Anna Amati META Group Srl, Nicola Redi Fondamenta SGR, Mario Pesaresi Presidente ECapital, Marco Corneli AD Focus SGR Gruppo Banca Marche, Alessandro Iacopini ILO Università Politecnica delle Marche, Giuseppe Iacobelli Direttore Jesi Cube.

Chiuderà i lavori l’intervento del Rettore Prof. Marco Pacetti.

La realizzazione di quest’incontro tra Università Politecnica delle Marche e Jesi Cube, è un’iniziativa che rientra nella partnership tra mondo accademico, industriale e territoriale (ricordiamo che Jesi Cube è promosso dall’Università Politecnica delle Marche, Comune di Jesi, Gruppo Industriale Maccaferri), finalizzata a stimolare nuove politiche di rilancio della competitività industriale e di sviluppo territoriale.

Il convegno sarà un’occasione per discutere sul tema del trasferimento tecnologico in un‘ottica di sistema, avvicinando, studenti, ricercatori e docenti ai diversi attori che sul territorio concorrono alla promozione e allo sviluppo di imprese innovative.

“La vocazione del nostro ateneo alle 3T (Talenti, Tecnologia, Territorio) è ormai consolidata – ha spiegato Marco Pacetti, Rettore dell'Università Politecnica delle Marche – e l'unione d'intenti che ci lega ai soggetti che come noi si stanno adoperando per avviare nuovi percorsi d’innovazione ed imprenditorialità, è coerente con il lavoro dell’ILO (Industrial Liaison Office) e con i numerosi spin-off che abbiamo sostenuto in questi anni”.

La politica d'investimento che punta sull’innovazione tecnologica e sulle sinergie con il mondo della ricerca, vuole essere la risposta convincente all’attuale crisi economica. Un esempio virtuoso in tal senso è Jesi Cube – il nuovo incubatore che si propone come ulteriore volano di start up innovative – basato su molteplici asset strategici conferiti dai partner (come: competenze accademiche, di ricerca, manageriali, industriali, territoriali) e da risorse economiche e strutturali, apportate da Eridania Sadam.

“Jesi Cube, grazie agli investimenti di Eridania Sadam – Gruppo Industriale Maccaferri è un progetto che contribuisce a dare nuovo impulso alla politica industriale di un territorio a forte vocazione imprenditoriale – ha detto Daniele Bragaglia, Amministratore Delegato di Eridania Sadam e membro del Comitato Paritetico di Jesi Cube, che aggiunge – I benefici che l'avvio di start up innovative portano ad imprese, industria e territorio, sono ormai dimostrate da esperienze virtuose maturate in altri contesti. Queste imprese sono destinate a creare lavoro giovanile ad alto contenuto di conoscenza (science based) e nel medio periodo sono in grado di creare occupazione, incidere nell’efficienza delle filiere produttive e nell'indotto”.

Una delle priorità dell’Università, anche attraverso strutture come l’ILO (Industrial Liaison Office) è di agevolare il rapporto tra il mondo accademico e quello dell’impresa, con l’obiettivo di innescare e diffondere innovazione nel sistema industriale. Nell’era della conoscenza il ruolo delle università è diventato cruciale per lo sviluppo dei territori e le università sono sempre più consapevoli di questo ruolo; esso si esprime non solo attraverso le consolidate attività di formazione del capitale umano e della ricerca, ma anche nel favorire il trasferimento dei risultati della ricerca al sistema produttivo. Una delle modalità con le quali può avvenire tale trasferimento è la costituzione di spin-off, imprese che nascono per iniziativa di ricercatori, dottorandi e studenti al fine di dare un immediato sbocco commerciale ai risultati della ricerca.

“Nell’ultimo decennio – ha spiegato Donato Iacobucci – l’Università Politecnica delle Marche ha sostenuto la nascita di 35 spin-off; si tratta di uno dei rapporti più alti nelle università italiane fra spin-off e popolazione studentesca. L’università sostiene le prime fasi di avvio degli spin-off. Per favorire l’ulteriore crescita delle imprese innovative è importante che sul territorio si sviluppino altri attori in grado di fornire sostegno a queste imprese: incubatori e società di venture capital”.

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