In ritardo vendemmia e raccolta delle olive

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Vendemmia e raccolta delle olive: si torna all’antico. L’estate fresca, le piogge e la grandine hanno messo a dura prova sia l’uva che le olive, la cui raccolta si annuncia in ritardo rispetto agli ultimi anni, come affermano Gianfranco Santi, direttore della Cia, Denis Bernabucci, direttore di Confagricoltura e Claudio nasoni, presidente di Copagri Pesaro e Urbino: “Torneremo all’antico, a quando la vendemmia si faceva in ottobre e la raccolta delle olive a novembre, dopo la festività dei defunti. La stagione fresca infatti sta ritardando la maturazione delle uve e quella delle olive e, come accaduto col grano – per il quale si è trebbiato a luglio inoltrato invece che a fine giugno -, si andrà alla raccolta in vigna e tra gli uliveti talvolta anche con un mese di ritardo rispetto alle stagioni scorse. Quando, a causa delle estati siccitose, si era costretti a vendemmiare ad agosto, per esempio. Le uve comunque sono in genere sane, dopo una prima fase che aveva fatto temere il peggio, e anche le olive che però per l’ennesima stagione si annunciano non in grande quantità. Avremo quindi un olio extravergine di ottima qualità”.

Le tre associazioni di categoria fanno anche un bilancio dei recenti danni subiti a causa della grandine e del maltempo estivo: “Abbiamo avuto casi drammatici come le pesche di Montelabbate, per le quali rinnoviamo l’appello ai consumatori affinché le acquistino e in questo modo aiutino i produttori a reagire a questo momento difficile. Alcuni di loro rischiano di sparire perché il raccolto si è praticamente azzerato. Non fate dunque caso alla buccia rovinata dalla grandine, la pesca di Montelabbate è buonissima anche così. Ma danni si sono registrati anche in altre colture, come ad esempio gli ortaggi, e la frutta in genere. Anche in questo caso la grandine ha rovinato il prodotto esteticamente, ma bisogna ignorare l’apparenza guardando alla sostanza, premiando gli agricoltori nostrani che assicurano un prodotto di qualità e bontà. Anche nell’orto siamo in ritardo: pomodori e zucchine, ad esempio, stanno entrando nel pieno della produzione solamente ora, ma sono ottimi».

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