L’abbandono dei rifiuti ingombranti

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E’ stata ufficializzata sabato scorso, durante una conferenza stampa al Comune di Ancona, la campagna di informazione dedicata al corretto conferimento dei rifiuti ingombranti in città: l’intera campagna, incentrata su strumenti di guerrilla marketing, ha comportato un costo di appena 4.000 euro comprensivi di ideazione e realizzazione degli allestimenti urbani, oltre che dei costi di stampa dei pieghevoli informativi, come comunicato pubblicamente alla stampa. L’operazione, “Ingombranti: c’è modo e modo”, testimonia la prosecuzione dell’impegno assunto dal Consiglio di Amministrazione insediatosi lo scorso novembre ad AnconAmbiente, dopo mesi di raccolta dati, monitoraggi e sopralluoghi nelle aree ormai costantemente invase dagli abbandoni di rifiuti.
”La scelta di avviare una campagna così imponente in termini di contrasto alle pratiche indecorose di molti cittadini parte da una volontà comune di AnconAmbiente, del Comune di Ancona e di ATA Rifiuti. Ognuno di questi tre soggetti ha messo in campo le proprie competenze e responsabilità”, dichiara il Presidente Antonio Gitto. “Per quello che ci riguarda, l’azienda ha già individuato e formato gli operatori che saranno dedicati al presidio del territorio. A partire da settembre partirà poi la macchina sanzionatoria che spetta solo al Comune attraverso gli organi di Polizia municipale, unico soggetto in capo a cui ricade il compito di ispezione ambientale. Durante il corso di formazione svolto a maggio, la Polizia Municipale di concerto con l’Ufficio Ambiente del Comune ha infatti illustrato agli operatori di AnconAmbiente la gestione operativa delle attività di ispezione ambientale che verrà appunto messa in atto dalla stessa e che richiederà il supporto degli operatori in termini di presidio e segnalazione. AnconAmbiente e Polizia municipale lavoreranno così a stretto contatto per ottimizzare potere di presidio e potere sanzionatorio. Ogni altra attività volontaristica di monitoraggio in città non può che essere ben accetta, oltre che segnale di un controllo sociale virtuoso e necessario. Come più volte comunicato, non stiamo parlando di ispettori ambientali, come impropriamente dichiarato oggi da alcuni a mezzo stampa, ma di addetti al controllo ambientale proprio perché in capo ad AnconAmbiente non ricade alcun potere di pubblico ufficiale. Gli operatori, da luglio a settembre – per garantire una ripresa graduale dei controlli compatibilmente alle difficoltà oggettive del periodo estivo – avranno il compito di ammonire tutte le utenze le cui modalità di conferimento non saranno conformi a quanto previsto da regolamento comunale, apponendo adesivi di monito sui sacchetti o sui contenitori. Da settembre, le irregolarità verranno direttamente contestate con sanzione”, aggiunge il Presidente.

Nel 2013, il costo per il recupero degli abbandoni ha superato i 150.000 euro, oltre al fatto che AnconAmbiente deve molto spesso distogliere gli operatori dal loro servizio per adibirli a tali raccolte straordinarie e non programmabili.
“Ogni fase sanzionatoria deve essere accompagnata, anzi preceduta, da una corretta informazione ai cittadini. E’ per questo che non riteniamo utile per la collettività lanciare messaggi denigratori verso campagne informative incentrate sulla riduzione dei costi e sulla massima resa in chiave di impatto, come dimostrato in conferenza stampa anche dal Direttore della Poliarte, Giordano Pierlorenzi, il quale ha sottolineato la crescente importanza di messaggi visivi per veicolare valori sociali, anche di decoro urbano”, conclude Gitto.

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