Una carta per la riduzione del rischio idraulico dei bacini idrografici

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Giorgi: “Programmazione strategica per attenuare le criticità a cui è purtroppo sottoposto anche il nostro territorio”” La Regione ha aderito alla Carta Nazionale dei Contratti di Fiume quale forma di programmazione strategica partecipata per la riqualificazione ambientale e la riduzione del rischio idraulico dei bacini idrografici. Lo annuncia l’assessore alla Difesa del suolo e della costa, Paola Giorgi, secondo la quale va data “priorità assoluta alla prevenzione e alla salvaguardia del territorio da programmare in stretta sinergia tra tutti i livelli istituzionali e i vari soggetti, pubblici e privati, che si occupano della materia”. Per la Regione – spiega Giorgi – la prevenzione “è di estrema importanza per contrastare i cambiamenti meteoclimatici caratterizzati da una elevata intensità e potenza che interessano un territorio reso più fragile dalle tante trasformazioni degli ultimi decenni. E’ necessario quindi individuare un nuovo equilibrio tra fenomeni naturali e uso del suolo che possa scongiurare o attenuare le criticità a cui è purtroppo sottoposto anche il nostro territorio”.
Sono molteplici le misure e gli interventi strutturali e non adottati dalla Regione per ridurre la pericolosità e per valutare preventivamente la sicurezza idraulica, azioni concrete che avranno effetti nel medio e lungo termine: “Stiamo portando avanti molteplici interventi, sia normativi che strutturali grazie alle risorse che, nonostante le difficoltà, la Regione ha scelto di investire sulla tematica che, nel 2014, sono state pari a circa 10 Milioni di Euro del proprio bilancio – chiarisce l’assessore – e abbiamo previsto nuove risorse anche nella programmazione europea 14/20. La Protezione Civile è attiva in maniera concreta nel sistema di monitoraggio e allertamento delle popolazioni anche attraverso la formazione degli attori degli Enti Locali preposti. Nell'ambito di questa visione i Contratti di Fiume possono concorrere alla definizione e all’attuazione di strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata per la tutela e la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia dal rischio idraulico contribuendo allo sviluppo locale”.

La Carta nazionale dei Contratti di Fiume, elaborata a Milano nel 2010, incentiva un processo di programmazione partecipata per la riqualificazione dei territori dei bacini/sottobacini idrografici. L’obiettivo è costruire una visione condivisa del bacino idrografico che richiede uno sforzo di natura non solo istituzionale ma culturale. Il Contratto di Fiume è quindi uno strumento volontario e un metodo di lavoro che può assicurare l’integrazione di politiche e strumenti di tutela, il coordinamento tra attori istituzionali, la collaborazione tra amministratori e cittadini al fine di tracciare il percorso “per restituire i corsi d’acqua al territorio e il territorio ai corsi d’acqua”. Nello specifico della Regione Marche, i Contratti di Fiume dovranno essere lo strumento in cui la condivisione dei diversi attori dovrà individuare le azioni necessarie per prevenire e ridurre il rischio idraulico delle popolazioni e allo stesso tempo mantenere i caratteri di “naturalità” e funzionalità dei corsi d’acqua in un contesto evolutivo e dinamico di questi elementi.

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