AnconAmbiente conferma che il servizio di ritiro dei rifiuti ingombranti continua ad essere regolamentato con le stesse modalità con cui viene gestito dall’inizio dell’avvio del porta a porta, già nel 2008: gratuito cioè al piano stradale e a pagamento se effettuato ai piani (da intendersi, questo ultimo, come servizio commerciale a pagamento con tariffa oraria pari a € 80, da computare poi in base al frazionamento orario del tempo impiegato dall’operatore). Dove l’ordinanza n. 40 del 30 maggio 2014 del Comune di Ancona riferisce che “si può accedere alle proprietà private solo se l’esposizione è impossibile nel suolo pubblico o se viene richiesto da persone anziane (over 65) o da disabili”, per proprietà private si intende sempre e comunque al piano stradale e mai ai piani interni degli edifici. Nessuna modifica è stata quindi introdotta nei confronti di anziani e disabili perché il divieto era sempre stato previsto. Non a caso, la stessa ordinanza specifica nella riga successiva: “Gli operatori non possono comunque accedere a zone chiuse come appartamenti, cantine, depositi, disimpegni”.
Altre variazioni che erano intervenute lo scorso anno con quella stessa ordinanza avevano riguardato chiarimenti in merito alla definizione dei rifiuti ingombranti oggetto del ritiro domiciliare (“nel territorio comunale la raccolta a domicilio dei rifiuti di grandi dimensioni verrà applicata esclusivamente a materiali ingombranti, beni durevoli di consumo ad uso domestico e scarti vegetali da sfalci e potature di orti e giardini privati“) e la regolamentazione delle volumetrie ammesse ad ogni ritiro per le utenze domestiche. Quest’ultima limitazione era stata introdotta proprio per garantire che le famiglie non abusassero della gratuità del servizio, impedendo ad altri di usufruirne in maniera equa sul territorio comunale. Caso a parte è rappresentato dai rifiuti inerti che erano stati fortemente limitati dal ritiro domiciliare in risposta ai diffusi fenomeni di smaltimenti domestici non legalizzati.
Statisticamente, sull’intero territorio nazionale non esiste alcun Regolamento comunale che preveda il ritiro gratuito dei rifiuti ingombranti all’interno delle abitazioni, così come ogni Comune delimita il servizio gratuito al piano stradale scegliendo il criterio della volumetria o del numero dei pezzi ammessi per singolo ritiro.
L’azienda ribadisce con soddisfazione di aver recuperato buona parte delle richieste dei cittadini in arretrato e che negli ultimi mesi il servizio è stato riallineato a tempi di intervento tempestivi, garantendo il ritiro al massimo entro 3 giorni dalla richiesta.