Yacht e lusso: come l’Italia fa harakiri

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Quanto rende alla comunità locale un mega yacht ormeggiato in un porto italiano? Quante famiglie sono mantenute dal lavoro originato dai grandi simboli del lusso? Quali occasioni sono buttate al vento da un paese che fa prevalere l\’invidia sulla logica economica e sul mercato? A queste domande darà risposte venerdì 8 maggio a Porto Cervo, il primo forum sull’ “industria del lusso possibile” che accenderà i riflettori sulle potenzialità economiche e sulle ricadute occupazionali di un settore che un paradosso evidente, in Italia viene demonizzato e non sfruttato come si potrebbe. Prendendo spunto dalle misure e dai controlli che in passato hanno allontanato i mega yachts dai porti italiani, lo psicologo Paolo Crepet, Maurizio Martinelli del Tg2 e top opinion makers del settore lusso e del comparto della grande nautica, fra cui Roberto Giorgi di Frazer Yacht, Piergiorgio Massidda, presidente della Cagliari Free zone e i vertici di Deloitte financial advisory, analizzeranno potenzialità e distorsioni nell'approccio a questo comparto, delineandone anche le enormi ipotesi di crescita in Sardegna. Nel corso del forum sarà presentato uno studio Federagenti sulle ricadute territoriali della grande nautica che evidenzierà nel dettaglio quanto l’Italia butti al vento delle potenzialità in mercati che sarebbero naturalmente suoi.

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