Polemiche infondate sul CentrAmbiente delle Palombare

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Ricorrono periodicamente, a mezzo stampa, le polemiche da parte di cittadini che lamentano disservizi sull’accoglimento dei rifiuti presso il CentrAmbiente delle Palombare: AnconAmbiente ribadisce ancora una volta che si tratta di una stazione ecologica destinata esclusivamente ai cittadini – quindi alle sole utenze domestiche, come specificato sul sito www.anconambiente.it e sugli opuscoli informativi – o ad attività private commerciali che siano però in possesso della autorizzazione al trasporto dei rifiuti (prevista obbligatoriamente per legge e rilasciata dalla Camera di Commercio) richiesta espressamente nella convenzione da stipulare con AnconAmbiente: tale convenzione ha valenza annuale e serve a specificare non solo le tipologie di rifiuti ammessi al CentrAmbiente per quella attività commerciale ma anche i veicoli autorizzati con indicazione delle rispettive targhe. Di fatto gli operatori commerciali non sono obbligati a smaltire i propri rifiuti stipulando una convenzione con AnconAmbiente e potrebbero rivolgersi a qualsiasi altro gestore autorizzato.

Nel caso riportato in data odierna sulle pagine de Il Resto del Carlino, la ditta in questione non solo non disponeva delle autorizzazioni obbligatorie per il trasporto di alcune tipologie di rifiuti (accumulatori) ma chiedeva anche all’operatore di poter conferire rifiuti non previsti in convenzione con il CentrAmbiente.
AnconAmbiente dispone di un accurato scambio epistolare con quella ditta – precedente all’accaduto – e si mette a disposizione degli organi di stampa per eventuali chiarimenti.
E' altresì inverosimile che si possa giustificare – o che si faccia intendere – che il proliferare di abbandoni e di discariche dipenda dal fatto che AnconAmbiente rispetti gli obblighi di legge e pretenda la stessa cosa dai cittadini. Si coglie infine l’occasione per ricordare alle attività produttive di informarsi accuratamente sulle necessarie autorizzazioni al trasporto richieste dalle norme, così da non incorrere in pratiche assolutamente illegali e sanzionabili, ancora diffuse.

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