Il 20 ottobre, è la giornata mondiale dell’osteoporosi, la malattia dell’apparato scheletrico che comporta rischi di frattura per traumi anche minimi. Favorita dall’invecchiamento, dall’uso di alcuni farmaci, dalla sedentarietà e da abitudini alimentari scorrette, viene definita “malattia silenziosa” perché spesso non si manifesta con sintomi prima di causare fratture. E’ ampiamente diffusa in Italia e destinata a crescere, colpisce maggiormente le persone anziane, soprattutto donne che sono 3 milioni e mezzo e circa 1 milione gli uomini. Nelle Marche sono affette circa 100 mila donne e 30 mila uomini. E’ quindi fondamentale la prevenzione e la conoscenza dei fattori di rischio della malattia e delle sue conseguenze per migliorare consapevolmente i comportamenti quotidiani e bilanciare alcuni fattori inevitabili come il sesso femminile, l’avanzare dell’età, la necessità di usare farmaci. Da alcuni anni la Regione Marche ha avviato un programma di informazione alla popolazione, coordinato dalla Agenzia Regionale Sanitaria, che vede coinvolti insieme professionisti di tutte le Aziende del SSR e i Coordinamenti Donne dei Sindacati pensionati di CGIL, CISL e UIL promotrici di una raccolta di firme che ha dato inizio al progetto ‘Ossi duri si diventa’.
Tale progetto, consolidato e trasformato in una delle linee di intervento del nuovo Piano Regionale della Prevenzione, approvato dalla Giunta Regionale il 15 luglio 2015, prevede la continuazione di incontri informativi nel territorio e percorsi formativi e di aggiornamento su prevenzione, diagnosi e cura rivolti al personale del SSR e operatori che lavorano in strutture per anziani ad alto rischio di frattura. Entro il 2018 (periodo di validità del Piano) sarà inoltre realizzata una sperimentazione per la chiamata attiva dei cittadini tra i 50 ed i 60 anni che verranno sottoposti ad una semplice intervista guidata (algoritmo DeFRA) per stimare il rischio globale di frattura in considerazione dei fattori di rischio individuali. La finalità è avere elementi utili per attivare un eventuale approfondimento diagnostico che possa anticipare la diagnosi di osteoporosi e consigliare i comportamenti adeguati per mantenersi una buona salute.