La si attendeva dal 1994 e, con qualche mese di ritardo rispetto agli annunci, adesso è arrivata. La riforma della portualità, promessa dal Ministro Graziano Delrio, è stata licenziata nel Consiglio dei Ministri.
Le Autorità Portuali scendono da 24 a 15 come anticipato già diverso tempo addietro dalla nostra redazione di Adriaeco (edizione di marzo 2014). Oggi rimangono attive, quindi, le Autorità Portuali negli scali di: Genova, La Spezia, Livorno, Civitavecchia, Cagliari, Napoli, Palermo, Augusta, Gioia Tauro, Taranto, Bari, Ancona, Ravenna, Venezia e Trieste. Le nove cancellate sono Savona, Carrara, Piombino, Salerno, Olbia, Messina, Catania, Brindisi e Manfredonia, che saranno comunque accorpate ad una delle sopra descritte.
Le 15 Autorità di sistema portuale
Di seguito le nuove 15 Autorità di sistema portuale (che sostituiscono le 24 vecchie Autorità portuali), con relativa sede e i porti inclusi nel sistema: 1) Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, con sede a Genova, che include Savona e Vado Ligure; 2) Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale con sede a La Spezia che include Marina di Carrara; 3) Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Settentrionale con sede a Livorno che include Piombino, Portoferraio e Rio Marina; 4) Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale con sede a Civitavecchia che include Fiumicino e Gaeta; 5) Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centrale con sede a Napoli che include Salerno e Castellamare di Stabia; 6) Autorità di sistema portuale dello Stretto con sede a Gioia Tauro, che include Crotone (porto vecchio e nuovo), Corigliano Calabro, Taureana di Palmi, Villa San Giovanni, Vibo Valentia, Reggio Calabria, Messina, Milazzo e Tremestieri; 7) Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna con sede a Cagliari che include Olbia, Porto Torres, Golfo Aranci, Oristano, Portoscuso-Portovesme, e Santa Teresa di Gallura (solo banchina commerciale); 8) Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale con sede a Palermo che include Termini Imerese, Porto Empedocle e Trapani; 9) Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Orientale con sede ad Augusta che include Catania; 10) Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Meridionale con sede a Bari che include Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli; 11) Autorità di sistema portuale del Mar Ionio con sede a Taranto; 12) Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale con sede ad Ancona, che include Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (esclusa darsena turistica), Ortona; 13) Autorità di sistema portale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale con sede a Ravenna; 14) Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale con sede a Venezia, che include Chioggia; 15) Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale con sede a Trieste.
Semplificazione burocratica
Rispetto agli attuali 113 procedimenti amministrativi, svolti da 23 soggetti, funzioneranno due sportelli unici: quello Doganale e dei controlli, da realizzare sotto il coordinamento funzionale dell’Agenzia delle Dogane, e quello Amministrativo unico, un front office per tutti i procedimenti amministrativi e autorizzativi che non riguardano le attività commerciali e industriali.
Le nuove e accresciute attività di coordinamento
Il decreto prevede che alle nuove Autorità di sistema portuale facciano riferimento non solo le altre 9 vecchie Autorità soppresse ma, complessivamente, 54 porti di rilevanza nazionale. Le Regioni possono chiedere l’inserimento nelle Autorità di Sistema di altri porti di rilevanza regionale. Alle sedi di Autorità di Sistema Portuale è affidato un ruolo strategico d’indirizzo, programmazione e coordinamento del sistema dei porti della propria area. Avranno funzioni di attrazione degli investimenti sui diversi scali e di raccordo delle amministrazioni pubbliche. Il tutto in stretta la relazione con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in particolare per il Piano Regolatore di Sistema Portuale e i programmi infrastrutturali con contributi nazionali o comunitari.
Ancona
L'Autorità di Ancona avrà giurisdizione anche su Pesaro, Falconara, San Benedetto del Tronto, Pescara e Ortona.
Abolito il Comitato Portuale
L’Autorità di sistema portuale sarà governata in modo nuvolo: ci sarà un presidente, un Comitato di gestione — cioè un board ristretto a poche persone — il segretario generale, il Collegio dei revisori dei conti. Rispetto agli attuali Comitati Portuali, si passa, a livello nazionale, da 336 membri a circa 70. Il presidente è nominato dal ministro d’intesa con il presidente o i presidenti delle Regioni interessate. Del Comitato di gestione fa parte anche un componente designato dalla Regione (due in caso di due Regioni), un componente designato dal sindaco di ciascuna delle città metropolitane, se presenti nel sistema portuale, un componente designato dal sindaco di ciascuna città ex Autorità portuale, se presenti nel sistema portuale e un rappresentante dell’Autorità marittima con voto solo sulle questioni di competenza.