Europa, euroscettici ed europei… di calcio

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In poche settimane a cavallo fra giugno e luglio abbiamo assistito a una serie di eventi che hanno caratterizzato in maniera, quasi schizofrenica, la vita dell’Europa. Da un lato abbiamo seguito la 15ª edizione del campionato europeo di calcio 2016, appassionandoci alle sfide delle grandi nazionali e ai numeri delle superstar dello sport più seguito sul continente. Dall’altro, confusi dai sondaggi e attoniti dal risultato finale, l’uscita del Regno Unito dall’Ue, un segnale lanciato dal popolo inglese che mette in discussione il progetto Europa e il suo funzionamento e dà nuova linfa vitale a tutti i partiti euroscettici. E quando la piccola ed eroica Islanda ha sbattuto fuori agli ottavi di finale la nazionale inglese (che è bene ricordare è la patria del football), a tanti un ghigno è spuntato sul viso vedendo, nel risultato, una Brexit calcistica tutta speciale. Ma può lo sport creare realmente una coscienza europea ed europeistica? La risposta è sì e la dimostrazione di questo si può ritrovare negli Adriatic and Ionian Macroregion Youth Games 2016 che Ancona ha ospitato dal 15 al 17 giugno. Centinaia di giovani atleti fra i 15 e 16 anni provenienti dagli 8 Paesi della Macroregione, Italia, Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Serbia e Slovenia, hanno animato il capoluogo marchigiano con la loro presenza, la passione sportiva e la voglia di stare insieme, cimentandosi in gare come portacolori del proprio Paese in 11 discipline: calcio, basket, pallavolo, beach volley, pallamano, pallanuoto, atletica, vela, rugby, taekwondo, tennis. Al di là del mero risultato sportivo, quello che trascende da questa
seconda edizione dei Giochi è lo straordinario spirito di fratellanza
e unione che si respirava vivendo e conoscendo questi giovani.
Una prova provata, verrebbe da dire, che l’Ue è, e sarà, un valore
solo se percepito e fortemente voluto dal basso, dalle genti e dalle
nuove generazioni. Al di fuori dello star system mediatico dei
grandi eventi di Euro 2016 o dalle infinite tavole rotonde pro o
contro Brexit, i giovani atleti di questa micro olimpiade adriatica,
a pochi giorni dall’avvio di Rio 2016, hanno lanciato un segnale
forte e chiaro. L’Europa esiste solamente se realmente vissuta e poi
idealizzata dalle popolazioni e, se una vecchia parte di essa perde
pezzi, una nuova potrà sempre nascere.

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