“L’Occhio Magico” Vito Maria Carfì, in tantissimi alla presentazione

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E’ stato un appuntamento che hanno mancato in pochi quello fissato per sabato 3 dicembre nella Sala Gruppo Misa del Musinf di Senigallia, dove è stato presentato il catalogo “L’Occhio Magico” Vito Maria Carfì a cura di Simona Zava.
Un pubblico foltissimo e fra loro personaggi di rilievo come l’artista e editore Antonio D’Agostino, il critico d’arte Giorgio Bonomi e l’artista senigalliese Chiara Diamantini e tanti altri ancora. Ha aperto i lavori di questo vernissage Gabriele Costantini, editore dell’opera che ha poi subito passato la parola al consigliere Mauro Pierfederici che ha fatto i saluti istituzionali in nome del Sindaco Mangialardi che ha poi raggiunto a breve l’artista e tutti convenuti.

E’ poi intervenuto il prof Carlo Emanuele Bugatti, il quale ha redatto un testo critico all’interno dell’opera. “Ho conosciuto più da vicino la fotografia di Vito Maria Carfì attraverso Simona Zava – ha dichiarato Carlo Emanuele Bugatti direttore del Musinf – che ne ha già curato una mostra. Poiché la Zava respira da sempre l’aria dell’arte concettuale, anch’io sono stato portato a leggere l’opera di Carfì con il prisma del concettuale. A farla breve, io a vedere le fotografie di Carfì ho pensato soprattutto al suo procedere da un prelievo fotografico dal reale che, in sé, è un’operazione rigorosamente concettuale. Il flusso continuo d’immagini è in grado di strutturare nelle opere di Carfì una realtà totalizzante e variamente sorprendente”.
“Il dettaglio diventa protagonista di una storia – ha spiegato la curatrice Simona Zava – e l’immagine è strettamente legata al titolo dell’opera, o meglio, il titolo stesso è parte integrante della nuova opera d’arte, in cui i due elementi coesistono e dialogano tra loro, creando infinite forme che vivono attraverso toni cromatici a volte decisi, a volte molto più tenui. L’artista pone lo sguardo su citazioni letterarie, come se l’opera stessa gliele suggerisse per enfatizzarne il senso”. Anche il critico d’arte Giorgio Bonomi è entrato nel merito delle questioni elogiando le attività culturali del Musinf e della città di Senigallia e proponendo, allo stesso tempo, una visione ragionata delle opere Carfì.

Proprio quest’ultimo ha poi preso la parola raccontando il suo percorso nello studio dei meccanismi percettivi e la passione per la fotografia. “Nel mio percorso ho sperimentato diversi mezzi tecnici, dalla pellicola al digitale e dalla reflex allo smartphone – ha dichiarato Carfì – e cerco di rubare, dai più svariati luoghi, situazioni, oggetti, frammenti che per tradurli in nuova forma e dimensione”.  Nel dibattito che è poi seguito, vi è da sottolineare il bell’intervento del prof. Camillo Nardini che ha definito la forma d’arte di Carfì come “fotografia intercettiva”.

Gabriele Costantini e Simona Zava

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