Quale sarà il futuro delle nostre città?

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“Ehi Casa! Accendi il riscaldamento, registra la nuova puntata della mia serie TV preferita e ricordati di annaffiare le piante”. Nel giro di una trentina d\’anni quasi ogni aspetto della vita domestica sarà automatizzato e potrà essere gestito con pratici comandi vocali. Inoltre, entro il 2050, circa i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città, in edifici ancora più alti di quelli di oggi, capaci di ospitare migliaia di persone. Questo spostamento demografico significa che è particolarmente importante, per i centri urbani, iniziare a prepararsi per il futuro attraverso il miglioramento delle infrastrutture, l\’innovazione tecnologica, l\’elaborazione delle politiche, la protezione dell\’ambiente e altre strategie lungimiranti. Da qualche anno in Francia si sta parlando di domotica, città verticali, mobilità intelligente. Probabilmente non per creare una nuova città da milioni di abitanti nell'esagono transalpino, ma almeno per proporre alternative a partire da quei bisogni e usi che la popolazione riscontra tutti i giorni. È il caso dell'incubatore di idee Cap Digital che ha presentato, nel corso di Futur #territories, una ventina di progetti innovativi nel campo della mobilità, dell'ambiente, degli “smart buildings”, del commercio e turismo. Veicoli autonomi, realtà virtuale, domotica, intelligenza artificiale, dispositivi di geolocalizzazione, tutto orientato a una migliore gestione dei flussi di persone, dei beni per una migliore utilizzazione delle risorse… in definitiva per aumentare la qualità della vita e iniziare a costruire la città del futuro.
Un esempio è Carbip, una app gratuita che connette le persone che hanno le stesse abitudini di spostamento per utilizzare meglio l'automobile ottimizzando le spese. Oppure Echy (illuminazione ibrida), un dispositivo che permette di far entrare la luce naturale in casa o in ufficio, utilizzando delle fibre ottiche e facendo economizzare l'energia oltre che, naturalmente, con notevoli benefici per la salute. Hublex
Nouvelle una nuova generazione di veicoli elettrici monoposto destinati a professionisti che si spostano all'interno di grandi spazi aziendali. Partnering Robotics ha presentato il robot Diya One, un robot 100% francese che purifica l'aria e analizza la sua qualità purificandola di continuo grazie a dei filtri. Embix – Urban Power, uno sviluppatore urbano intelligente per ottimizzare le strategie energetiche a seconda del territorio e dei suoi abitanti. Oppure Ma-résidence e Keyclic, il primo una rete di scambio e di aiuto fra vicini di casa, una sorta di piattaforma collaborativa di prossimità per rispondere alle esigenze delle persone anziane rimaste sole. La seconda startup è un software per segnalare dei disfunzionamenti sul territorio.
Una ventina sono i progetti selezionati ogni anno da Cap Digital, altri per agevolare lo stazionamento della propria auto in città o per creare una vera e propria oasi vegetale sul tetto del proprio immobile. Dei piccoli passi per creare delle vere città del futuro. Se il cronoprogramma sarà rispettato, la prima vera città del futuro sorgerà in India nel 2020. Si chiamerà Gift, acronimo di Gujarat International Finance Tec-City e sorgerà su un’area di 359 ettari nello stato di Gujarat. Un primo assaggio di quello che potranno essere le smart city in altre parti del pianeta.
Al di là dell'efficienza, si sta disegnando un territorio collettivo che vive al ritmo dei suoi abitanti, una città viva che risponde e in continuo mutamento. Perché una città veramente intelligente non può che partire dai bisogni e dagli usi di chi la vive tutti i giorni. 

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