Grazie professore, il saluto del Musinf

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Tutto il personale, gli amici ed i volontari del Musinf, colpiti dall’improvvisa scomparsa del loro Direttore, lo ricordano.

Carlo Emanuele Bugatti è stato il creatore, il caparbio costruttore del progetto Musinf a Senigallia e del Museo Nori De’ Nobili a Trecastelli. Ha contribuito negli anni alla nascita di numerosi progetti e centri culturali come il Museo della Pace di Cervara di Roma, il Centro di Documentazione Arte per la Pace di Arcevia e sempre   nello specifico dei linguaggi dell’arte, il Museo della Mail Art di Montecarotto.

È stato un pacifico, ma battagliero intellettuale che ha dialogato per tutta la vita con il mondo internazionale dell’arte e della cultura e lo ha fatto in prevalenza dalla “periferia dell’impero” come amava ricordare, dalla Marca anconetana. Bugatti scrittore, giornalista, poeta di rara sensibilità, uomo di grande impegno civile, ha sempre fornito il suo coerente contributo al dibattito culturale del nostro Paese. Lo ha fatto da intellettuale necessariamente e costruttivamente critico, studioso ed appassionato analista delle società, credeva nelle possibilità della cultura come vero strumento del cambiamento.

Uomo di Diritto e profondo conoscitore della Carta Costituzionale, che Il Professore amava sempre ricordare essere la nostra regola principe. Profondamente convinto che bisognasse svilupparne la conoscenza e provarne la rilettura sempre con il rispetto dovuto alle sue origini, quelle della Resistenza e quindi della costruzione della nostra Democrazia.

Il Prof. Carlo Emanuele Bugatti era costantemente impegnato a lavorare per favorire ed incentivare la ricerca, la tutela e la conservazione dell’opera d’arte contemporanea. Fornendo gli opportuni spazi di operatività ai giovani artisti, i protagonisti del presente e del nostro futuro.

I tanti volontari, artisti e non, che hanno vissuto l’esperienza delle sue numerose attività museali, proveranno a continuarne il lavoro, orfani della sua guida. Seguiranno i suoi insegnamenti, sperando di poter ritrovare la stessa capacissima caparbietà nella quotidiana attività di affermazione del progetto culturale, che vede nel Musinf un modello di riferimento.

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