Il Paese non si digitalizza con una vacanza

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L’epilogo della fase di emergenza nazionale sembra essere vicino. A partire dall’1 luglio sara’ possibile accedere al cosiddetto ‘Bonus Vacanze’, la misura prevista dal Decreto Rilancio come sostegno per il turismo interno. Ma il contributo, che potra’ essere utilizzato entro i confini nazionali per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast, per un massimo di 500
euro, potra’ essere richiesto ed erogato esclusivamente in forma
digitale, attraverso l’App IO, resa disponibile da PagoPA S.p.A,
come annunciato dall’Agenzia delle Entrate. E sara’ sufficiente
che almeno un componente del nucleo familiare richiedente sia in
possesso di questi strumenti: SPID o Carta di identita’ elettronica (CIE), necessari per accedere all’applicazione e fornire l’Isee.
Secondo il presidente di Anorc Professioni, avvocato Andrea
Lisi, “sembra che questa sia un’ implicita campagna del Governo
di sensibilizzazione verso l’utilizzo di strumenti digitali sebbene finora non abbiano brillato per immediatezza di utilizzo. Manca l’organicita’ del discorso digitale del Paese, in particolare per quanto riguarda la reale fruizione dei servizi della PA. Andando oltre lo storytelling stagionale, resta il fatto che, salvo casi di eccellenza, la nostra Pubblica Amministrazione e’ ferma e ha una scarsissima confidenza con la digitalizzazione, che risulta distribuita a macchia di leopardo.
La piena alfabetizzazione digitale di dipendenti pubblici e cittadini – aggiunge Lisi- e’ ancora un miraggio. E in questo stato di fatto sembra quasi surreale voler puntare sull’usabilita’ di un’App per l’erogazione di un bonus vacanze: il nostro Paese e’ (e resta) poco digitalizzato, anche quando di parla di andare in vacanza. Lo stesso DESI della Commissione Europea- conclude Lisi- ha recentemente confermato il nostro stato di arretratezza: ricordiamoci che siamo al 25 posto sui 28 paesi dell’Unione”.

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