Petrini e Rubegni: Riqualificazione a Area Protetta due progetti per l’ambiente

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Dovevamo parlare con Giobbe Covatta dell’Area Marina Protetta. Anche questo progetto fa parte della nostra politica per la prevenzione e la valorizzazione del territorio e del mare.

Purtroppo la vicenda del porto di Ancona

ha dato un brusco stop al nostro progetto. Così abbiamo deciso di allargare il discorso al nostro territorio che, ricordiamo, è ad elevato rischio di crisi ambientale (così come contenuto nella scheda seguente che alleghiamo).

Con Giobbe Covatta, infatti, siamo andati davanti all’ex area dismessa della Montedison che è diventata un triste simbolo di come si possa fare economia senza sostenibilità ed in sfregio all’ambiente. Vogliamo ricordare che una politica ambientale può essere diversa.

Non vogliamo strumentalizzare quanto accaduto. Ma porre la questione in maniera decisa.

I Verdi e la Lista Rinasci Marche daranno un supporto deciso a tutti i progetti che aiuteranno a rendere meno invasiva l’impronta dell’uomo sulla fascia di terra che va da Marina di Montemarciano (siamo davanti allo stabilimento ex Montedison) fino ad arrivare al Porto di Ancona, passando per la raffineria Api di Falconara fino ai depositi indicati dalla norma”.

“Riqualificare il territorio è una necessità – dice Francesca Petrini, candidata dei Verdi con la Lista Rinasci Marche al Consiglio Regionale – e sarà il nostro impegno per la prossima legislatura. Si tratta di un’area vasta che è composta da otto comuni, compreso il capoluogo. Si pensi ai depositi di petrolio presso il porto di Ancona e alla zona della frana, alla ferrovia che passa all’interno della Raffineria: tutta una serie di problematiche che riguardano 100.000 abitanti e che vanno affrontate in maniera seria e consapevole. La gestione dei rischi e la riqualificazione del territorio producono anche economia. Significa potenziare l’economia della sostenibilità: già solo questo potrebbe essere uno stimolo importante per avviare un percorso virtuoso”.

“Parlare di Area Marina Protetta non è una moda, ma una necessità, perché si tratta anche di politica di valorizzazione e prevenzione – dice Roberto Rubegni, candidato dei Verdi per la Lista Rinasci Marche al Consiglio Regionale – Le aree sono un volano importante per lo sviluppo economico, per il turismo e rispondono in pieno alle esigenze di sostenibilità. Non faremo un altro carrozzone. Al contrario abbiamo una serie di proposte importanti che possono cambiare la politica ambientale o meglio a dotare la politica di una visione diversa. La sostenibilità non può attendere. Sulla questione dell’Area Protetta arriverebbero anche finanziamenti e inizieremo a pensare che tra la terra ed il mare non c’è confine. Anche questo nostro Adriatico potrebbe unire piuttosto che dividere”.

 

Comuni interessati          Ancona, Falconara Marittima, Montemarciano, Chiaravalle, Camerata Picena, Agugliano, Jesi, Monte San Vito, Monsano

Superficie           85 Kmq (fascia costiera di 30 Km da Ancona a Marina di Montemarciano)

Popolazione      100.000 abitanti

Infrastrutture   autostrada A14,

statale SS16, ferrovia BO-PE, porto di Ancona,

aeroporto di Falconara (lungo la costa);

statale SS76,

ferrovia AN-RO ed interporto di Jesi (lungo la valle dell’Esino)

Porto di Ancona: uno dei punti principali di origine/destinazione merci tra le regioni italiane e l’estero

Aeroporto civile “Raffaello Sanzio”

Emergenze idrogeologiche         grande frana di Ancona

aree soggette ad esondazione (Esino)

Altre aree di dissesto idrogeologico

Attività “SEVESO”

(mitigazione del rischio tecnologico)      Raffineria “API” di Falconara (art. 8 334/99 e ss.mm.ii.);

depositi GPL “Montemarciano GAS” e “GOLDEN GAS” (art. 8);

“BUNGE Italia” e “SOL” – Porto di Ancona (art. 6).

Pianificazione urbanistica dell’emergenza (D.M. 21.05.02)

sicurezza integrata (es. trasporto di merci pericolose)

Sicurezza della navigazione marittima

Emergenze ambientali qualità scadente dell’aria (inquinamento fotochimico, benzene, PM10, biossido di azoto);

inquinamento del suolo e delle falde (numerosi siti da bonificare, “Sito Nazionale” ai sensi della L.179/02);

qualità scadente delle acque (corpi idrici superficiali e acque sotterranee);

inquinamento acustico anche di aree densamente urbanizzate, da insediamenti industriali, sistema infrastrutturale e grande viabilità.

Il Piano di Risanamento dell’Area ad elevato rischio di crisi ambientale di Ancona, Falconara e Bassa Valle dell’Esino (AERCA) della durata di 10 anni ha cessato di essere vigente nel 2015.

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