Festival Off torna con la presentazione de “La quercia di Bruegel”

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Arte, scrittura, amore e vita si intrecciano a Palazzo Ducale nel nuovo appuntamento di Festival Off, la rassegna di eventi collaterali al Festival del giornalismo culturale, che proseguirà sabato 13 novembre con la presentazione del libro La quercia di Bruegel (ed. Aboca) di Alessandro Zaccuri. Nella Biblioteca del Duca, alle 17.30, l’autore parlerà dell’opera in un dialogo con Lella Mazzoli, direttrice del Festival, Luigi Bravi, presidente dell’Accademia Raffaello, e monsignor Antonello Mura, vescovo di Lanusei (Nuoro). Durante l’evento interverranno l’arcivescovo di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado, monsignor Giovanni Tani, l’arcivescovo di Pesaro, monsignor Piero Coccia, lo scrittore e giornalista Alberto Fraccacreta e, per un saluto, il magnifico rettore dell’Università di UrbinoGiorgio Calcagnini. L’iniziativa sarà a ingresso gratuito e senza prenotazione, ma con necessità di Green Pass e obbligo di indossare la mascherina.

<Il libro fa parte della collana Il bosco degli scrittori in cui Aboca, importante azienda di fitomedicina e rimedi naturali che ha anche una casa editrice, chiede a ciascun autore di raccontare una storia che abbia come elemento centrale un albero – spiega Zaccuri, scrittore e giornalista di Avvenire -. Questa volta ho pensato di riprendere una mia passione, i quadri di Bruegel il Vecchio, in cui c’è sempre una presenza significativa di alberi e ho provato a immaginare una storia che avesse come fulcro il discorso della percezione, in questo caso attraverso la visione, che è ciò con cui facciamo esperienza dell’arte. Poi nel libro c’è anche una storia d’amore, in realtà un po’ celata nel percorso. Lo spirito dell’opera è provare a raccontare la presenza degli alberi, anzitutto attraverso le immagini che di essi possiamo vedere, poi avvicinando il più possibile la lontana esperienza di un artista del XVI Secolo: egli è molto amato e lo è perché probabilmente dice qualcosa di interessante dal punto di vista umano. Allora, secondo me c’era la possibilità, attraverso i quadri e gli alberi di Bruegel, di interrogarsi su come vediamo la realtà e su quale posto, in tale realtà, assegniamo all’amore. È interessante capire cosa succeda veramente quando cerchiamo di dare importanza all’amore>.

Non è la prima volta che Zaccuri scrive di un pittore, ma mai aveva trattato Bruegel il Vecchio, a cui si sente accomunato <dall’importanza che diamo ai dettagli. Bruegel si esprimeva particolarmente attraverso essi, con quadri grandi e complessi in cui incontriamo particolari apparentemente minuti, all’apparenza quasi irrilevanti, che invece hanno una funziona importante. Sono opere enormi, ma è come se fossero una collezione di miniature e fotogrammi, come fossero un film. Lui era molto vicino alla nostra esperienza di vita. Anche nel rapporto con le persone e la realtà, sono le piccole cose quelle che magari ci interessano di più e le più influenti. Almeno, per me è così: do molto valore ai dettagli. Avevo già pensato di scrivere qualcosa che coinvolgesse Bruegel, proprio in rapporto agli alberi, e questa è stata l’occasione giusta>.

Giornalista a propria volta, iscritto all’Albo dei pubblicisti, e anch’egli in passato firma di Avvenire, monsignor Mura ha già dialogato con Zaccuri più di una volta: <Sarà un piacere ritrovarci e saremo sicuramente a nostro agio. Zaccuri ormai è più di un giornalista, è un personaggio che ha un importante ruolo nel panorama letterario italiano. Non abbiamo stabilito nulla di particolare su quest’occasione, ma sarà un dialogo in cui, a partire dal libro presentato, parleremo di ciò che ognuno di noi ha percepito da La quercia di Bruegel. A me è arrivata una bella sensazione sul rapporto tra arte, scrittura e romanzo. La capacità di collegare la vita all’arte è una delle cose più belle che siano emerse e mi ha colpito come Massimo, il personaggio del romanzo ossessionato da questa quercia, in qualche maniera si riveli e allo stesso tempo riveli cosa contiene la propria vita. È un percorso su come noi a volte siamo chiamati a scoprici, anche aiutati dagli altri. Nella collana Il bosco degli scrittori c’è la vita>.

 

Il Festival del giornalismo culturale è organizzato dall’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino e dall’Università degli studi di Urbino Carlo Bo, con il contributo della Regione Marche e di Sviluppo Marche Srl (Svim), in collaborazione con la Galleria Nazionale delle Marche e con il patrocinio del Parlamento europeo, della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Senato della Repubblica e della Regione Marche. Media partner sono Rai Cultura, Rai News 24, Rai Radio 3, TGR, Ansa, Consiglio nazionale delle ricerche e liveMED. Si ringraziano gli sponsor TVS e Cassa di risparmio di Pesaro.

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