Sostenibilità e impresa 4.0: opportunità e risorse

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Le imprese del futuro, soprattutto le PMI devono guardare con attenzione alle agevolazioni disponibili per fare innovazione e allinearsi ai criteri di sostenibilità. Ma come orientarsi in questa “terra incognita”?

Con la più grande esposizione nazionale di green technology alle porte, il tema delle agevolazioni, dei bandi e dei finanziamenti dedicati a coloro che fanno impresa e, quotidianamente, si confrontano sui temi della circolarità, della green economy e delle molteplici esigenze dell’ambiente, diventa essenziale in un percorso volto al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sempre più condivisi e ineludibili.
Ma non sempre è facile, per tutti, orientarsi in questa terra incognita dove progettazione e velocità di risposta richiedono competenze specifiche.
Ne abbiamo parlato con due professionisti, Davor Crespi, Amministratore unico di Theorema Srl società di consulenza nel mondo delle agevolazioni per le imprese e Sara Pellegrino, Ceo e Founder di La Fenice HR Solution, Società di consulenza professionale per la selezione e per l’inserimento del personale.

Sig. Crespi, che opportunità ci sono per le imprese che si operano quotidianamente nel variegato settore ambientale?

Occorre ragionare su due filoni, sostanzialmente: la cogenza normativa e l’indicazione di massima dal punto di vista europeo rispetto allo sviluppo dell’impresa. Giova ricordare che le imprese saranno sempre più tenute a rispettare le norme definite dalla Direttiva europea 2464 che prevede per le grandi imprese sopra i 500 dipendenti di avere sistemi di bilancio sociale con una progettazione specifica in rispetto ad obiettivi ambientali, di pari opportunità e di due diligence. Tutto questo si manifesta in 12 punti di cui 5 topical standard sono specificatamente legati al tema green: climate change, pollution, water e marine resources, biodiversity & ecosystems, resources & circular economy. Se questi sono gli obiettivi, dall’altra parte ci sono le opportunità; se noi guardiamo al PNRR per come è stato declinato in Italia, vediamo che una gran parte è proprio dedicata all’economia circolare attraverso una logica di finanziamenti cui possono e potranno accedere non solo le grandi imprese, ma anche tutte le PMI che lavorano per loro e che saranno ugualmente tenute a rispettare degli obiettivi per essere competitive. Il PNRR finanzia alcuni aspetti di EC e di attività collegate alla digitalizzazione dell’impresa nella direzione della sostenibilità. In quest’ottica le imprese si trovano e si troveranno sempre di più di fronte ad una serie interessante di bandi e di opzioni che partono da quei 5 topical standard; faccio l’esempio di un bando recentemente uscito in Lombardia e che riguardava un finanziamento a fondo perduto per sistemi informatici innovativi a basso impatto ambientale in termini di risparmio energetico…

Ma una PMI che possibilità avrà di accedere a questo tipo di opportunità?
Il bello è che tutti i bandi sono proprio per le PMI; in realtà le grandi imprese avranno e in parte già hanno dei canali differenti e leve finanziarie diverse come gli sgravi fiscali. La grande rivoluzione è proprio per le PMI alle quali sono dedicati quasi il 95% dei finanziamenti. Quindi è proprio questa tipologia di imprese che dovrà guardare con attenzione alle opportunità offerte per allinearsi.

In foto: Sara Pellegrino, Ceo e Founder di La Fenice HR Solution e Davor Crespi, Amministratore unico Theorema Srl

Dott.ssa Pellegrino, quanto è importante, per una impresa, dotarsi di persone competenti e qualificate in grado di seguire l’implementazione dei sistemi queste attività?

L’importanza di dotarsi di persone competenti e qualificate per seguire l’implementazione di sistemi, specialmente quando si tratta di direttive a carattere europeo o di normative complesse, è fondamentale.

Le direttive europee possono avere un impatto significativo sulle realtà aziendali, per questo i professionisti devono possedere competenze a carattere giuridico normativo, finanziario e capacità di analisi oltre a competenze di tipo gestionale per attuare le varie azioni da mettere in campo per rispondere a quanto richiesto dai regolamenti. Anche la partecipazione a bandi specifici richiede le stesse competenze oltre a quelle specificatamente relative al settore di riferimento del bando stesso.

Nel caso della Direttiva 2464, ad esempio, servono esperti che possano declinare le competenze su citate in specifici settori: ambientale e sociale. Stessa cosa vale nel momento in cui parliamo di processi di digitalizzazione d’impresa: competenze più generiche devono mixarsi con competenze specifiche del settore digitale.

In sintesi, siamo in una fase in cui le aziende per stare al passo con l’attuazione di specifici regolamenti o con la partecipazione a particolari bandi di gara, devono dotarsi di professionisti, interni o esterni all’azienda, sempre più skillati.

Considerando le imprese 4.0, quali sono i criteri di selezione per verificare le competenze specifiche dei candidati?

Le imprese 4.0, sono caratterizzate dall’adozione di tecnologie avanzate e digitali per migliorare l’efficienza e la competitività, e pertanto ci sono diversi criteri di selezione da utilizzare per valutare le competenze specifiche dei candidati. Spesso è richiesta conoscenza rispetto a particolari tecnologie digitali, software, piattaforme, strumenti di analisi dei dati, automazione e intelligenza artificiale. Poi è chiaro che la risorsa deve avere conoscenze relative al settore specifico in cui opera l’impresa 4.0 e come tale deve sapere quali possono essere le sfide e le opportunità offerte dalla digitalizzazione in tale settore. Un altro criterio di selezione potrebbe essere quello relativo alle abilità analitiche, o meglio la capacità di raccogliere ed interpretare dati.

Chiaramente, anche se parliamo di imprese 4.0 le soft skills restano fondamentali e imprescindibili e sono quelle relative alle abilità di problem solving, comunicazione efficace, creatività e innovazione e se vogliamo, in base al ruolo da ricoprire, anche leadership e gestione del cambiamento, aspetti cruciali per gestire le trasformazioni digitali nelle imprese 4.0.

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