Ecomondo: rifiuti non riciclabili in Italia, il recupero energetico è la soluzione

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L’Italia ha compiuto significativi passi avanti nella gestione dei rifiuti negli ultimi 20 anni, ma ancora oggi circa 9,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani generati in Italia non possono essere riciclati. È quanto emerge da “Scarti del riciclo e rifiuti non riciclabili: l’impiantistica di back up fondamentale per l’economia circolare”, la ricerca di ASSOAMBIENTE presentata nella seconda giornata di Ecomondo, la manifestazione di Italian Exhibition Group sull’economia circolare che si tiene alla Fiera di Rimini fino all’ 11 novembre. Questi rifiuti sono costituiti da scarti prodotti dalle operazioni di riciclo, materiali provenienti dagli impianti di selezione e rifiuto indifferenziato, e la maggior parte di questi viene oggi conferita in discarica o esportata all’estero, per mancanza di impianti in grado di trattarli in modo sostenibile. Secondo l’analisi di Assoambiente, inoltre, circa 5,2 milioni di tonnellate di questi rifiuti potrebbero essere trattati in via prioritaria da impianti di recupero energetico, ottenendo 3,6 milioni di MWh di energia elettrica, pari ai consumi di circa 5 milioni di italiani. La realizzazione di nuovi impianti di recupero energetico è quindi fondamentale per migliorare la gestione dei rifiuti in Italia e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare.

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