Numeri, sicurezza e marcatura CE: parola di Assogiocattoli

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Ha una voce allegra e squillante Paolo Taverna, quando racconta la storia di Assogiocattoli, l’associazione di tutte le aziende italiane che si occupano della produzione e distribuzione di giochi e giocattoli, oltre che di puericultura e di addobbi natalizi. Da due anni direttore generale, il dott. Taverna parte dall’inizio, da quando nacque Assogiocattoli, nel 1967 con
l’obiettivo di formare e offrire consulenza a tutte le imprese che operano nel settore. Da poche decine di affiliati oggi l’associazione conta di 160 soci, tra i quali sia grandi aziende dai fatturati miliardari sia piccole imprese artigiane.
Che sia spia di un settore florido, in forte ripresa?
“Direi di sì!“, risponde con tono brioso. Secondo i dati fornitici dalla NPD, società internazionale di ricerche di mercato, il volume di incassi del 2010 è stato di 1 miliardo e 51 milioni di euro. Un dato ancora più importante se affiancato dalle percentuali di import ed export: rispetto al 31 dicembre 2009 le importazioni italiane di giochi e giocattoli sono aumentate del 12,1%, (350 milioni di euro), mentre le esportazioni del 19,2% (700 milioni di euro). Dopo anni di profonda crisi che hanno visto il volume delle nostre vendite ridursi, dal 2000 al 2010, al 37%, oggi il trend è positivo e ci auguriamo che continui a crescere sempre di più. Non mancano di certo i problemi. Il primo e anche il più difficile da risolvere è quello dell’eccessiva stagionalizzazione della produzione. In previsione delle festività natalizie, le aziende sono sottoposte a ritmi produttivi serrati nei quattro mesi di giugno, luglio, agosto e settembre, per poi cadere nella quasi immobilità produttiva del periodo post natalizio (febbraio- marzo). Di conseguenza, la poca liquidità delle imprese nei periodi di stasi rende difficoltoso il pagamento di dipendenti e dei
costi fissi”.
Parliamo di sicurezza e di normativa. Una delle leggi più importanti a cui il produttore o distributore di giocattoli deve rifarsi è la n. 313 del 1991 insieme alla marcatura obbligatoria CE…
“La legge 313/91, nata dal recepimento di una direttiva europea del 1988, dal 20 luglio sarà sostituita dalla 2009/48/CE che riprende la legge precedente e la rafforza. La più importante novità sta nella chiamata alla
responsabilità non più solo dei produttori e degli importatori, ma anche dei distributori sia che operino nella grande catena sia nel piccolo emporio. Sarà loro dovere controllare che il marchio CE non sia contraffatto, che
il nome e il recapito del produttore e/o importatore siano riportati sulla scatola e che le avvertenze sull’età di utilizzo, pericolosità dei materiali, modalità d’uso ecc., siano visibili e in italiano. Nel caso in cui manchi anche uno solo di questi requisiti o ci siano dubbi in merito alla sicurezza del gioco o giocattolo, il distributore deve rivolgersi agli organi competenti come il ministero dello Sviluppo economico o le Camere di Commercio. Relativamente alla marcatura CE, viene rilasciata da laboratori e istituti specializzati solo se l’oggetto in questione supera una serie di
test meccanici, fisici e chimici. Pertanto se originale e non contraffatta, come spesso avviene per giochi provenienti da Hong Kong, Giappone e Vietnam, il marchio CE è sinonimo di sicurezza e garantisce l’incolumità
fisica dei bambini nel momento del gioco".
Molte volte sul mercato compaiono dei giocattoli che potremmo dire “anticonvenzionali”, come carte puzzolenti, vasetti pieni di sostanze vischiose simil muco e mostriciattoli di vario genere. Esiste una commissione che valuta l’adeguatezza di un gioco, oltre che all’età del bambino, al buon gusto e al buon costume?
"Non esiste niente del genere, né a livello nazionale né a livello europeo. Ci sono delle limitazioni per la tutela dei minori relativi a pubblicità e ai programmi radio-televisivi stabilite prima dalla legge Mammì del 1990 e poi
riprese e rafforzate dalla legge Gasparri del 2004. Ma per quanto riguarda gli oggetti in se per se, niente. E’ il mercato che determina quali giocattoli sopravvivono nella competizione globale e quali sono in grado di venire incontro ai desideri che cambiano… E speriamo che cambino in meglio!”.

Numbers, Safety and CE marking. Word of Assogiocattoli
Paolo Taverna is the general manager of Assogiocattoli, the association of all Italian companies that produce and deliver games, toys, paediatric nursery and Christmas decorations also. “According to the data showed by the market research companies – the amount of takings in 2010, said Taverna – has been 1 billion and 51 million euro. A data very important if placed side by side from the percentages of import and export: if compared to 31st December 2009 the Italian imports of games and toys are increased of 12.1%, (350 million euro), while the exports of 19.2% (700 million euro). After some years of serious crisis from 2000 to 2010, today the trend is positive and we hope that it continues to rise”.
Let’s talk about safety and law. One of the most important laws to which the toy’s manufacturer or distributor must refers it’s n. 313 of 1991 about CE marking…
“The law 313/91, creates by the enforcement of European directive of 1988, from 20th July will be replaced by the n.2009/48/CE that resumes and strengthens the previous law. The most important change is linked to the responsibility that now fall on the wholesalers also, in fact, they will check that the CE marking is not forged, that the name and the address of the producer and/or importer are on the back of the box, the age warnings about use, the dangerousness of the materials, the modality of use etc…, are in evidence in Italian language. If it lacks also one of these requirements or there are doubts about the safety of the toy, the distributor must address to the competent authoritis like the ministry for the economic Development or the Chambers of Commerce. About the CE marking, it is guarantee the physical safety of the children”.

www.assogiocattoli.it

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