L’educazione? Un gioco ad ragazzi (e non)

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Giochi da tavolo, videogiochi, libri game, memory cards, programmi televisivi fino a software didattici e avventure grafiche. Tutti questi oggetti sono i protagonisti indiscussi di un fenomeno nato alcuni anni fa, ma che oggi sta con forza prendendo piede: quello dell’edutainment (education + entertainment) e dei giochi educativi. Ne gioisce Andrea Angiolino, uno dei creativi più conosciuti e attivi in Italia che sforna giochi da tavolo, di ruolo, di computer oltre che riviste e librigame sin dalla fine degli anni ’80. Sbirciando nel suo portfolio, l’elenco di pubblicazioni è lungo e variegato. “Per prima cosa – spiega Andrea Angiolino – è necessario distinguere tra gioco didattico e gioco educativo. Con il primo si intendono tutti quei giochi strettamente legati alla didattica e alla programmazione scolastica. Il secondo termine è più generico perché il gioco è per sua stessa natura educativo. Il gioco ha una tradizione plurisecolare. Basti pensare che già nel ‘500 i giochi venivano utilizzati nelle corti a fini didattici, così come nelle Università. Se si guarda bene la sua genesi, il gioco nasce sì per divertire, ma per riflesso allena la menta, stimola la narrazione e la fantasia. Ovviamente ci sono giochi che più di altri hanno la capacità di trasmettere un messaggio con semplicità. Penso ai giochi di ruolo di ambientazione storica che, avendo ricoperto il ruolo di consulente del Ministero della Pubblica istruzione nel 1999, ho portato in alcune aule del Lazio. In quell’occasione si parlava di Medioevo
e dell’Antica Roma: i ragazzi hanno approfondito la tematica, hanno costruito dei personaggi e intrecciato una storia, imparando divertendosi. Anche i libri-game sono un buono strumento per sviluppare la logica narrativa e il linguaggio”. Con l’introduzione della LIM nelle aule scolastiche, il massiccio utilizzo di internet e l’entrata nel mercato di nuovi device, anche i giochi sembrano essere ripensati al digitale. “Stiamo vivendo un cambiamento, è inutile negarlo. In Internet ci sono centinaia di siti che propongono giochi di qualità e la multimedialità offre spunti creativi impensabili. Ma ci sono anche tanti giochi tradizionali, ancora utilissimi e all’avanguardia, da fare con carta e matita per allenare la mente, divertendosi. I loro maggiori vantaggi sono la semplicità e soprattutto la portabilità, caratteristica quest’ultima che, in un Paese come il nostro, che soffre ancora del digital divide, non è assolutamente
da trascurare”.

The education? It’s a walkover (and not)
In the last years the phenomenon of edutainment (education + entertainment) and of the educational
games is very spread Andrea Angiolino, one of the most famous creative in Italy, creates board games, role play, computer beyond that magazines from the end of 80’s. "First of all – Andrea Angiolino
explains – it’s important to distinguish between didactic game and educational game. The first one
includes the games linked to the didactics and the schools planning. The second word is more
generic because the game is for its nature educational. Obviously there are games that more than
others have the ability to transmit a message with simplicity. For example the role play of historical
setting that I have brought in some schools of the Lazio region. In that occasion it was spoken
about middle ages and the Ancient Rome: the children have deepened this theme, have created
the personages, learning and amusing themselves”.

www.angiolino.info

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