Grecia, rating retrocessi

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L’economia greca è cresciuta negli ultimi anni a ritmi sostenuti con incrementi del PIL ben superiori alla media europea. Nel 2008, in linea con il trend positivo, il PIL si è attestato a 245 miliardi di euro, con un incremento in termini reali del 3% rispetto all’anno precedente. Tale risultato è stato possibile grazie a un consistente incremento degli “investimenti pubblici e privati” (+19%) e a una discreta tenuta dei consumi privati (2,3%) e pubblici (3,1%), sebbene la domanda interna sia aumentata soltanto dello 0,3% rispetto al 2007.
La produzione industriale ha subito un’inversione di tendenza, a causa delle negative performance di tutti i comparti produttivi e la Standard & Poor’s e la Moody’s hanno retrocesso i rating della Grecia, provvedimento che conferma il sentimento di sfiducia dei mercati nei confronti di quello che è visto come uno degli anelli più deboli dell’Eurozona. Affermano che la Grecia è in una situazione paragonabile a quella italiana, con un debito pubblico elevato, ma con un debito dei privati basso.
Il grado d’apertura della Grecia al commercio internazionale è piuttosto significativo, rappresentando circa un terzo del PIL. Nel 2008 l’interscambio della Grecia con il resto del mondo si è attestato a 78 miliardi di euro, con un incremento del 7,4% rispetto all’anno precedente. Le importazioni sono aumentate del 7,4% e le esportazioni sono cresciute dell’1,1%. Il saldo della bilancia commerciale, cronicamente negativo, è ammontato a poco più di 43,3 miliardi di euro (+13%). I Paesi dell’Unione Europea sono stati i più importanti partners commerciali della Grecia. Con l’Italia l’interscambio è favorito da fattori strutturali di carattere economico, geografico, storico e culturale. Se sul fronte storico e culturale le affinità sono ben note, su quello economico va evidenziato il rapporto di complementarità tra i vari comparti dei rispettivi sistemi produttivi. La struttura merceologica delle importazioni greche dall’Italia ha interessato in prima misura il comparto delle macchine, attrezzature industriali, mezzi di trasporto. In evidenza le vendite di abbigliamento e accessori, la voce più importante dell’export italiano in Grecia che sono ammontate a 531 milioni di euro, con un incremento del 5% rispetto al 2007. Importanti le vendite di manufatti industriali (gioielleria in oro, argento e platino per 51 milioni di euro, +22,6%). Più della metà delle vendite italiane nel comparto “Prodotti industriali classificati per materia prima” sono rappresentate da ccciaio e ferro, manufatti di metallo, metalli non ferrosi, filati e tessuti. Seguono poi “prodotti chimici e affini”, i prodotti agroalimentari e animali vivi, minerali e combustibili.

Greece, rating retreated
Greek economy has grown during the last few years to rhythms supported with increments of the GDP greater to European average. In the 2008, according to positive trend, the GDP was about 245 billions of euro, with an increment in real terms of 3% compared to the previous year. Such result has been possible thanks to an important increment of the “investments private and publics ”(+19%) and a discreet conservation of private consumption (2.3%) and publics (3.1%). The industrial production has had a radical change of direction and the Standard & Poor's and the Moody's have degraded the rating of Greece, provision that confirm the mistrust feeling of the markets regarding what it’s seen like one of feeblest rings of the Eurozone. The degree of the opening of Greece to the international commerce is rather important, representing approximately a third part of the GDP. In the 2008 the reciprocal exchange of Greece with the rest of the world has been attested to 78 billions of euro. The imports are increased of 7.4% and the exports have grown of 1.1%. The difference of the trade balance, chronically negative, is little more of 43,3 billions euro (+13%).

Dimitrios Makrynikolas
Senior Official Grecia

Adriatico e Ionio non separano gli Stati costieri, semmai li uniscono nelle loro prospettive europee: questo era il messaggio della Dichiarazione di Ancona, documento su cu si fonda l’IAI firmato nel 2000.
Guardando indietro possiamo dividere il passato in due periodi: il primo, fino al 2008, è stato l’era della ricerca di una struttura funzionale, il secondo, fino ad oggi, è il periodo dello slancio. Uno sguardo più attento a questi due spazi di tempo, ci raccontano cosa è accaduto e perché. Nei primi otto anni di IAI si è esplorato pratiche e spese compatibili con il carattere informale della stessa Iniziativa che aveva la possibilità di raggiungere risultati concreti. Stabilite sei tavole rotonde, la procedura era in costante discussione. La mancanza di continuità nelle attività della presidenza era l’ostacolo maggiore, perché le iniziative intraprese non furono seguite dalla presidenza successiva, a causa del cambiamento delle persone interessate. Con la presidenza croata 2008 il Consiglio IAI ha preso tre decisioni che hanno messo i fondamenti necessari per la quantità di lavoro che è seguito. La prima decisione era di stabilire un Segretariato permanente ad Ancona, che ha assicurato la memoria istituzionale dell’ IAI; la seconda era di approvare le norme di procedura degli organismi e la terza di ridurre il numero delle tavole rotonde a quattro, eliminando quelle sull’Energia e sul Crimine.
Con la struttura IAI completamente definita, la successiva presidenza ellenica ha proposto che la perizia raccolta in ciascuna Tavola rotonda fosse combinata in un obiettivo economico comune: la promozione turistica regionale nell’area IAI. La proposta è stata accettata all’unanimità e tutti i tavoli di lavoro hanno proposto idee per il raggiungimento di questo obiettivo, la presidenza greca di IAI ha deciso di giungere a una strategia di sviluppo attraverso un congresso Adriatico – Ionico il 13 febbraio scorso a Corfù. Sono stati invitati i ministri, gli operatori del turismo, il Forum delle Camere di Commercio Adriatico-Ioniche, il Forum delle città Adriatico-Ioniche, l’Unione delle università Adriatico-Ioniche UNIADRION, così come le agenzie di stampa degli Stati membri. I risultati hanno superato tutte le aspettative, dai sei Paesi rappresentati a livello ministeriale e da tutti i partecipanti sono giunte proposte non solo per una strategia di sviluppo, ma persino i progetti di frontiera completi da finanziare attraverso fondi UE. La presidenza italiana IAI ha dato ulteriore pubblicità all’iniziativa.
Le nostre aspettative per il futuro riguardano la partecipazione dell’UE non solo nelle riunioni di IAI, ma nel finanziamento dei progetti di frontiera adeguatamente proposti e presentati in comune dagli Stati partecipanti. Questa è la strada migliore per promuovere gli ideali dell’UE nell’area dell’Iniziativa, poichè i Paesi candidati UE della zona possano vedere l’interesse delle istituzioni europee espresso non solo verbalmente, ma anche praticamente.
Non dobbiamo dimenticare che l’IAI è un’iniziativa di Stati che operano attraverso i ministeri. Eppure, la maggior parte dei funzionari pubblici può fare solo un il quadro giuridico per i lavori futuri: le operazioni reali nelle economie di mercato si realizzano nella sinergia con il settore privato, le gestioni locali, le università e i media. È questa la strada che manda avanti l’IAI che non è l’unica iniziativa dell’area. Altri organismi (Iniziativa Europa Centrale, la Cooperazione economica del Mar Nero, Consiglio Cooperazione Regionale, ecc.) furono invitati alle riunioni tentando di evitare la duplicazione di azioni, considerando la possibilità per una azione coordinata. Tali contatti possono essere fruttuosi in futuro, perché possono essere adottate dall’IAI pratiche ottimali, esaminando il rendimento delle sue strutture confrontandole con le altre organizzazioni.
Lo sviluppo è l’obiettivo dell’IAI, ma l’Iniziativa deve presentare i risultati in breve tempo e non idee astratte.
Era in questo quadro che il Consiglio di AII di Atene nel maggio scorso ha invitato la presidenza italiana a continuare negli sforzi per l’attuazione di cinque progetti concreti su turismo, ambiente, trasporti, comunicazione e media, due dei quali (piattaforma di comunicazione e turismo) erano di provenienza italiana. Siamo sicuri che, con l’assistenza e l’efficacia del Segretariato permanente, la presidenza italiana di IAI promuoverà l’obiettivo su cui hanno puntato tutte le presidenze precedenti: uno sviluppo regionale favorevole a tutti i Paesi membri.

Dimitrios Makrynikolas
Senior Official Greece

Ionian and Adriatic doesn’t separate the coastal States, they join them in their European perspectives: this was the message of the Declaration of Ancona, document that founds the AII signed in 2000. Our expectations for the future not only regard the participation of the UE in the reunions of AII, but in the financing of the frontier plans proposals and introduced in municipality from the members States. This is the better way in order to promote the ideals of the UE in the area of the Initiative, since the Countries candidates in the UE zone can see the interest of the European institutions not only verbally, but also practically. We do not have forget that the AII is an initiative of States that operate through the ministries. Nevertheless, the majority of publics civil employees can only make a legal picture for the future activities: the real operations in the market economies are realised in the synergy with the private sector, the local managements, the university and the media.
The AII is not the only initiative of the area. Other organisms were invited to the meetings trying to avoid the duplication of actions, considering the possibility for a co-ordinate action. Such contacts can be fruitful in future, because they can be adopted from AII optimal practical examining the yield of its structures confronting them with the others organisation.

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