Loreto, santuario da vivere

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“Anche il pellegrinaggio a Loreto ha subito un’evoluzione, così come il mondo in cui viviamo. Un tempo il pellegrinaggio era semplice e popolare, oggi è più veloce. Ricordo che da bambino venivo qui con la mia famiglia, con il fagotto del pranzo e si trascorreva la giornata nel Santuario. Oggi si arriva molto più facilmente, attraverso l’autostrada perché tendenzialmente si viaggia in macchina per la centralità di Loreto e con la stessa facilità e velocità si lascia il Santuario. Ecco, mi piace pensare che il pellegrinaggio antico possa essere identificato con quelle tracce di ginocchia che si trovano intorno alla Santa Casa. Oggi non è più così e Loreto dovrebbe trovare una sintesi tra i due aspetti, sempre per usare un paragone, quello più alto, artistico, dei marmi e delle opere d’arte e quello devozionale dei solchi delle ginocchia, al fine di recuperare quel senso del pellegrinaggio con una sosta nella Santa Casa, perché ritengo che un Santuario vada contemplato, respirato, vissuto e non soltanto visto o visitato brevemente per una preghiera”.
Mons. Giovanni Tonucci, arcivescovo di Loreto, con la pacatezza che lo contraddistingue, fa con noi il punto sulla Loreto del terzo millennio, con gli ovvi cambiamenti dovuti al tempo che passa e che introduce sempre nuove prospettive e opportunità. E da questo punto di vista mons. Tonucci, al di là dell’aspetto religioso e del carisma che lo caratterizza, si dimostra essere un valore aggiunto per la Loreto di oggi, con molte idee, destinate a quei quasi 4 milioni di visitatori che nel 2009 hanno permesso alla cittadina marchigiana di affiancare “in classifica” il Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo subito dopo Roma e prima di Assisi.
“La Delegazione di Loreto – afferma mons. Tonucci – con Comune e Pro Loco hanno in serbo molte iniziative da mettere in campo tutti insieme, operando in sinergia. Per esempio un museo del Rosario, anche in collaborazione con le associazioni degli artigiani, esposizione che rappresenti l’evoluzione di questo strumento di preghiera, attraverso le collezioni di ciascuno, ma anche attraverso le macchine che nel tempo hanno aiutato il distretto lauretano ad affermarsi nel mondo. Con la Pro Loco, inoltre, è possibile seguire il percorso delle Rocchette, una passatoia aerea per vedere le navate della Basilica dall’alto e osservare la cura e la perfezione di travi di legno che sono ancora quelle originali del Quattrocento: un’autentica meraviglia ricca di suggestione! Insomma percorsi di fede di fianco all’arte e alle peculiarità economiche che costituiscono arricchimento, per i turisti/pellegrini, a 360 gradi”.
La sua esperienza in un Santuario così importante, nonostante la sua enorme esperienza di diplomatico…
“Direi la mia esperienza in un Santuario così importante, grazie alla mia enorme esperienza di diplomatico della Santa Sede, perché se prima andavo in giro per il mondo, adesso ricevo il mondo qui. Ma non c’è niente che mi sorprenda perché ovunque sono stato ho potuto notare quando sia diffusa la devozione alla Madonna e fa piacere che il messaggio mariano sia tuttora così importante, ma d’altronde ha l’immediatezza della maternità!”.
Il Santuario di Loreto è il simbolo del culto mariano ed è, come affermato in un convegno, crocevia religioso tra Italia e Oriente: come riappropriarsi di questo “primato” con un messaggio che continui a unire?
“Papa Giovanni Paolo II parlava di Loreto come di un Santuario teologico e non devozionale. Gli studi archeologici hanno parlato con molta chiarezza sulla provenienza e della datazione di quei mattoni e il Santuario quindi rappresenta la verità fondamentale della nostra fede. E’ la Casa del sì di Maria, la Casa aperta al mondo. Ed è presentando questa realtà che si arricchisce l’aspetto devozionale e tutto questo porta un messaggio preciso e forte!”.
I miracoli a Loreto: è possibile avere un’idea complessiva di ciò che avviene all’interno della Basilica?
“No, qui sono eventi personali, spesso vissuti in stretto riserbo dalle persone interessate. Certamente avvengono miracoli e conversioni, ma vengono vissuti con la massima discrezione. Credo che anche questo sia un altro elemento distintivo per Loreto, rispetto a molte altre realtà…”.
Si parla di un risveglio forte del culto dovuto probabilmente alle varie profezie catastrofiche nel mondo… Che ne pensa?
“Se il mondo riscoprisse la religione solo per le profezie catastrofiche, sarebbe preoccupante! A parte che ho sentito talmente tante volte parlare di fine del mondo e ogni volta danno una data precisa, come in questa ultima, relativa al 2012. Ricordate il 2000? E prima ancora, quante volte sono state ipotizzate date! Ma sarebbe deteriore se ci si avvicinasse alla religione solo per paura e fanatismo.
Credo, piuttosto, che ci sia un risveglio della religione, ma che più altro sia riferibile al vuoto di questo mondo. Non ci sono più valori da proporre e, anzi, ogni volta che si accende la televisione, la tentazione è di spegnerla subito dopo!
Il Santuario di Loreto anche qui diventa punto di riferimento tangibile per un cammino di fede e anche se oggi il pellegrinaggio è molto più semplice di un tempo, il percorso da fare è comunque doloroso e implica sofferenza.
A Loreto, ad esempio, ci sono sempre molti confessori a disposizione. Anche nelle domeniche normali, 20 – 25 padri confessori sono nei confessionali, ciascuno con una lunga fila di persone in attesa: dove ci sono questi segni, vuol dire che si sono cose per cui vale la pena…
Se proprio volete sapere come la penso, non c’è nessuna fine del mondo vicina, ma siamo appena agli inizi della Cristianità!”.

Loreto, a Sanctuary to live
“Also the pilgrimage to Loreto has had an evolution, as the world in which we live. Once time ago the pilgrimage was simple and popular, today it’s faster. Today Loreto should have to find a synthesis between two aspects, that one spiritual, the artistic one, of marbles and the masterpieces and the devotional one about the tracks of the knees, with the aim to recover the meaning of the pilgrimage”. Mons. Giovanni Tonucci, archbishop of Loreto, talks with us about Loreto of the third millennium. “The Delegation of Loreto – asserts Mons. Tonucci – with Municipality and Local tourism office have many initiatives, working together”.
The Sanctuary of Loreto is the symbol of the Mary belief and is religious crossroads, as asserted in a meeting, between Italy and East: how we can take back this “supremacy” with a message that continue to join?
“Pope Giovanni Paolo II told about Loreto like a theological and not devotional Sanctuary. The archaeological studies have shown the origin and of the dating of those bricks and the Sanctuary therefore represents the main truth of our faith”.
The miracles to Loreto: it’s possible to have a global idea of what happens in the Basilica?
“I think not, they are inner events, often lived with reserve by people interested. Sure miracles and conversions happen, but they are lived with maximum discretion”.
It is spoken about a reawakening of the religious cult due probably to the several catastrophic prophecy in the world… What do you think about it?
“If the world rediscover the religion only for the catastrophic prophecy, it would be worrying! I have felt so many times to speak about end of the earth, but it would be worse if we approach at the religion only for fear and fanaticism. I think, rather, that today there is an reawakening of the religion, but that it refers to the empty of this world. The Sanctuary of Loreto becomes also a concrete point of reference for a faith way. There is not any end of the earth, but we are at the beginnings of the Christianity”.

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