“Aveva quella curiosa passione per il verde, che negli individui è sempre il segno di un sottile temperamento artistico e nelle nazioni si usa dire che denoti un lassismo, se non una decadenza della morale”… Oscar Wilde scrisse questo, sottolineando immediatamente una possibile differenza… Ma se dovessimo pensare a un colore con cui dipingere adesso questo mondo, anche nelle sue contraddizioni, quel colore sarebbe il verde. Per una serie di luoghi comuni che all’improvviso diventano fondamento dell’economia: “verde natura” da proteggere, come tutto l’ambiente che ci circonda, “verde foglia o trifoglio” dei nostri prati che compongono i nostri paesaggi così amati dai turisti, “verde ufficio”, delle matite dei contabili, per circondarci del meglio e del più funzionale, “verde elettrico” perché la tendenza è verso un’energia che ci svincoli dall’inquinamento, ma sia in grado di sfruttare quanto già esistente in natura.
Già, perché c’è un verde elettrico e un verde foglia, un verde ufficio e un verde… computer! La simbologia legata al colore verde e che caratterizza questo numero di Adriaeco, è molteplice, come molteplici sono le tonalità, a volte anche con denominazioni curiose e che si sposano alla perfezione con l’economia. E in questo “pensare verde” non possiamo dimenticare che questo è il colore della speranza e in questo momento difficile dell’economia abbiamo bisogno di riempirne le nostre tasche, il verde è il colore della gioventù alla quale dobbiamo insegnare come non adottare i nostri comportamenti sbagliati, il verde è il colore dei soldi, ma è anche il colore del mutamento, perché in chimica, l’ossidazione dei metalli è verde… Ha anche una giornata di festa, il 17 marzo di ogni anno, St. Patrick, patrono d’Irlanda, isola verde per eccellenza!
Il verde è il colore del respiro… la sintesi che si pone tra il giallo della terra e il blu del cielo, il colore dell’equilibrio energetico in cromoterapia, ma è anche, come scrisse Shakespeare e come dicono gli inglesi, il colore dell’invidia, “mostro dagli occhi verdi” da cui ci si deve guardare!
Think green, think different!
If we had to think about a colour to painting this world now, also in its contradictions, the colour would be the green. For the "green nature" to protect, for the "green leaf or clover" of our meadows, loved from the tourists, for the "green office" of the pencils of the accountants, for the" electric green" of an energy that save us from pollution, but that is able to taking advantage of how exists in the nature. And also for the "green…computer”! The symbology linked to the green colour that characterizes this number of Adriaeco, is multiple, as multiple are the tonalities, sometimes also with curious denominations that are perfect with economy. And in this “to think green” we can’t forget that this is the colour of the hope and in this difficult moment for our economy we have need to fill up of our pockets, the green is the colour of the youth to which we must teach like not adopting our mistaken behaviours, the green is the colour of the money, but it is also the colour of the change, because in chemistry, the oxidation of the metals is green. The green is the colour of the breath…, but it is also, as Shakespeare wrote and as English people say, the colour of the envy, “monster with greens eyes” from whom we must be careful!
