Luci e ombre sul mercato del noleggio auto

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Dopo 15 anni di crescita, nel 2009 anche il settore del noleggio veicoli ha risentito della crisi generale dell’economia, con un fatturato totale in calo del 3% (4.820 milioni) e una flotta circolante ridottasi del 4,7% e attestatasi a 670.000 unità. Sono anche calate sensibilmente le immatricolazioni di veicoli (-27%), in particolare di autovetture (-26%) e, ancora di più, quelle di furgoni (-41%). Il noleggio a breve termine nel 2009
Il noleggio a breve termine ha registrato nel 2009 un calo del giro d’affari del 6%, una percentuale comunque di poco superiore al decremento del PIL (-5%). In primo luogo la contrazione delle componenti finanziarie ed economiche delle attività ha determinato una rilevante diminuzione dei viaggi di lavoro, con un conseguente calo del 12% della domanda di noleggio da parte della clientela business  con l’imperativo “riduzione dei costi”! Anche i viaggi per fini turistici degli italiani e i flussi di incoming verso l’Italia, specialmente tramite i vettori aerei, sono diminuiti (-8%).
Le società di noleggio hanno dato dimostrazione di efficienza e flessibilità riuscendo, fin dagli albori della crisi, a riconfigurare i mezzi di produzione, essenzialmente la flotta veicoli, in vista dell’avvenuto restringersi della domanda, trovando con successo soluzioni a sostegno della redditività aziendale. Prima di tutto si è attuata una forte riduzione dei costi della flotta, allungando il periodo di impiego dei veicoli disponibili, da 6/8 a 10/11 mesi. Infine, pur con una flotta dotata di 15.000 mezzi in meno (-11% sul 2008), si è mirato a una ancora migliore offerta e organizzazione dei servizi, specialmente dei sistemi di prenotazione che soddisfi sia il cliente turistico, sia la clientela business.
Primi dati 2010 del noleggio a breve termine
Il 1° trimestre 2010 mostra un recupero di fatturato pari all’1% rispetto allo stesso periodo del 2009, confermando i segnali di ripresa che già si erano registrati nella seconda metà del 2009. Certamente la crescita deve consolidarsi, prima di poter ritornare ai livelli “pre-crisi”, ma la tendenza è ormai positiva da più di due trimestri, tanto da far ben sperare per il futuro. È evidente la ricaduta di tali comportamenti d’acquisto sui prezzi: quello relativo al noleggio resta sostanzialmente stabile, mentre quello relativo al giorno registra un prezzo più elevato, in virtù della durata inferiore.
Le immatricolazioni sono aumentate del 3% rispetto allo stesso periodo del 2009, probabilmente per non trovarsi sguarniti di fronte alla ripresa della domanda, ma forse c’è anche un ripensamento in atto circa la permanenza dei veicoli in flotta. Negli ultimi 12/18 mesi gli operatori avevano iniziato a tenere le auto in flotta più a lungo, a causa di un mercato dell’usato difficile e di politiche delle case meno orientate al buy-back. Anche guardando il dato di flotta media, inferiore dell’1% rispetto al 2009, sembrerebbe che adesso si stiano orientando diversamente, in particolare perché in questi mesi il mercato dell’usato è completamente cambiato, con assoluta scarsità di prodotto e ricerca dello stesso da parte dei commercianti e (per loro conto) delle Case.

Il noleggio a lungo termine nel 2009
Dopo un 2008 chiuso brillantemente, il 2009 ha visto il segno meno anche nelle tabelle dati del noleggio a lungo termine. Il primo dato che si evidenzia è il calo delle immatricolazioni, passate da quasi 200.000 a 145.000, una diminuzione del 27,1% di veicoli nuovi, in particolare di auto (-24,2%) e di furgoni (-43,7%). Calo dovuto al rallentamento del rinnovo dei contratti in essere che ha contrassegnato l’attività dei fleet manager. In tale situazione anche il parco veicoli ha rallentato la crescita verificatasi ininterrottamente dal 2000, registrando un -2,7% e passando da 536 mila a 522 mila unità. Gli effetti della crisi hanno portato le aziende clienti del noleggio a recuperare competitività non solo mirando a una riduzione di tutti i costi, ma principalmente attraverso una netta ristrutturazione delle proprie organizzazioni: gli oltre 14.000 veicoli aziendali a noleggio circolanti in meno rispetto al 2008 sono dovuti soprattutto alla riduzione del personale da parte delle aziende clienti. Anche gli indicatori di fatturato da noleggio (-0,6%) e da rivendita dei veicoli usati (-0,8%) segnano il passo. Dati a prima vista negativi, ma che si possono definire soddisfacenti rispetto a quelli di altri settori colpiti dalla recessione e che vanno comunque visti in relazione alla concordata proroga dei contratti.
Per contribuire a ridurre i costi di gestione del parco auto e in attesa di una fase di ripresa più stabile, le imprese di noleggio hanno prontamente condiviso le decisioni dei fleet manager verso il “down-grading” e il “down-sizing”, collaborando per la scelta di flotte con veicoli di costi, dimensioni e consumi minori.
Nel 2009 il canone medio mensile è diminuito dell’1,3% e il costo medio per chilometro addirittura del 7,2%. E sono riduzioni di costo realizzate pur a fronte di un considerevole aumento del chilometraggio medio percorso (+6,4%), segnale chiaro che il veicolo aziendale viene utilizzato un po’ meno come benefit e sempre di più come strumento di lavoro.
Si tratteggiano opportunità, con adeguati interventi, riguardo la rete dei servizi di assistenza, prima fra tutte quella di entrare con forza nel vasto segmento di domanda rappresentato dalle flotte piccolissime e dalle “partite IVA”.
Primi dati 2010 del noleggio a lungo termine
Dall’analisi dei primi risultati del 2010 emergono conferme circa la difficile situazione del settore. E’ possibile rilevare come la flotta circolante rispetto alla fine dell’anno 2009 sia in calo dell’0,8%, soprattutto nel segmento dei “furgoni+minibus”, stabili le vetture. A fronte di una crescita complessiva di fatturato (+8,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), si assiste a un preoccupante calo della voce relativa ai “contratti di noleggio”, pari a -1,7% rispetto allo stesso periodo del 2009. La crescita totale in realtà è frutto della rivendita dell’usato, ma questo è un fenomeno abbastanza naturale in presenza di un portafoglio che sta “invecchiando”. Per quanto riguarda le immatricolazioni, si assiste a un drastico calo della penetrazione del NLT (-2,1% rispetto allo stesso periodo del 2009), frutto dell’effetto combinato della crescita delle immatricolazioni di vetture (+23,3%, soprattutto per effetto degli ordinativi effettuati sul finire del 2009, per usufruire degli incentivi prima della loro fine) e del forte calo dei nuovi contratti in NLT (-19,1%). Nello scorso mese di maggio il mercato dell’auto ha registrato una flessione a due cifre (-13,79%), immatricolando 163.700 vetture, 26.000 in meno rispetto a dodici mesi fa. E’ ulteriore conferma di come l’esaurimento delle politiche di sostegno abbia azionato il freno sull’acquisto di vetture nuove.
In ogni caso, proprio grazie agli incentivi, il consuntivo parziale dei primi cinque mesi è ancora in attivo rispetto al periodo gennaio-maggio 2009: le 992.087 auto immatricolate nel 2010 rappresentano il 7,9% in più rispetto al periodo considerato.

La crisi degli ordini
Le difficoltà  del mercato delle auto in Italia in questa fase emergono anche in relazione all’andamento degli ordini: la raccolta di maggio è stata di 167.000 contratti, una flessione che arriva al 12%, mentre nei 5 mesi gli ordini risultano essere circa 780.000. Un calo preoccupante (-25%) rispetto al periodo gennaio – maggio dello scorso anno, che tradotto in cifre significa 1.650.000 immatricolazioni su base annua, ben 700.000 in meno sul 2009.
Il cambiamento del mercato
Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, la struttura del mercato sta cambiando. Le immatricolazioni a privati sono scese dal 79,6 al 66,9%, mentre quelle a noleggio sono salite dal 10,2 al 18,6%; le immatricolazioni di auto a gas (GPL e metano) sono scese dal 30,8% all’11,8%, in contrapposizione con le motorizzazioni diesel (aumentate dal 38,7 al 48,3%) e benzina (salite dal 30,3 al 39,7%.
Secondo i Centri Studi del settore, notevoli anche le variazioni della domanda di vetture nei diversi segmenti: le auto dei segmenti A e B sono scese dal 66,5% del primo trimestre al 59,7% del bimestre successivo, le medie sono salite dal 21 al 24,2%, mentre, fra le carrozzerie, le berline sono in flessione (dal 67,5 al 62,3%), i fuoristrada in crescita dal 6,3 al 7,7% e le monovolume, nel loro insieme, sono salite dal 10 all’11,2%.
Per aree geografiche, infine, si rileva un calo netto delle vendite al sud (dal 15,5 all’11,8%) e una ripresa delle regioni del Centro Italia (dal 26,7 al 33,3%), soprattutto grazie ai noleggi.
Le flotte aziendali
Secondo la Motorizzazione, le immatricolazioni complessive (proprietà – leasing – noleggio) sono state 54.316 (38.762 a maggio 2009 +40%), un segnale di forte ripresa delle commesse da parte delle imprese; il consolidato gennaio -maggio 2010 registra invece 243.900 vetture nuove rispetto alle 216.359 del 2009. Per quanto riguarda il noleggio la situazione è, dopo un grigio 2009, in tendenziale forte aumento (+52,48%), dovuto principalmente all’aumento della flotta a breve termine per l’imminente stagione estiva e del rinnovo di contratti nel lungo termine.
Per quanto riguarda l’incidenza sul mercato, nei primi 5 mesi del 2010 l’intero contesto dell’auto aziendale è salito al 24,58% (23,53% nel 2009); il noleggio si conferma all’12,94% (12,21% nel 2009). Degno di nota è che nel mese di maggio il noleggio ha rappresentato il 19% del mercato complessivo, contro il 10,73% del 2009.
L’usato riprende quota
I dati del Ministero dei Trasporti sui passaggi di proprietà (al netto delle minivolture dei concessionari) indicano una crescita dell’11% rispetto allo stesso mese del 2009 (390.467 pratiche contro 351.678).
Si tratta del terzo mese consecutivo che si chiude con saldo positivo, dopo un bimestre iniziale in forte flessione (gennaio-febbraio avevano fatto segnare un -9%).

www.fise.org/asociazioni

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