Urbino, la firma di un impegno per la cultura

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La protezione del patrimonio culturale, la sua conservazione, valorizzazione e gestione sono state poste al centro dell’attenzione della comunità internazionale, in particolare all\’interno della regione adriatico – ionica, negli ultimi dieci anni. L'attuazione delle politiche di sviluppo è sempre più fondata sull'utilizzo della cultura e del patrimonio culturale per uno sviluppo sostenibile. La cultura non si percepisce più come un esborso e un peso per lo Stato e per i bilanci locali, ma come un’attività generatrice di reddito e come spazio per l'innovazione e per nuove opportunità di lavoro. Su questo assunto si basa la collaborazione tra territori e università e l’accordo di cooperazione tra Italia, Serbia e Albania, al quale partecipa anche l’ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property), siglato nell’aprile scorso ad Urbino e del quale rappresenta il cuore e il motore la prof. Laura Baratin che da anni svolge attività nell’ambito dei beni culturali. Università, istituzioni e amministrazioni locali di Italia, Serbia e Albania si sono impegnate a instaurare un rapporto di collaborazione che possa permettere, alla luce di quanto stanno già facendo le università, di promuovere ulteriormente una collaborazione scientifica nel campo della conservazione e della valorizzazione dei rispettivi beni culturali, ma anche una più ampia attività formativa comune volta ad approfondire e migliorare la preparazione in questo settore, non soltanto attraverso le università, ma anche direttamente attraverso le istituzioni politico – amministrative che sono coinvolte nelle scelte culturali di ogni singolo Paese. Sottoscritto, inoltre, l’impegno a favorire la ricerca e la progettualità nel settore della conservazione dei beni culturali, anche attraverso l’attuazione di una rete istituzionale innovativa e permanente che consenta l’accesso e la partecipazione alle diverse forme di finanziamento previste dall’Unione europea e dalle organizzazioni internazionali, presentando poi i progetti congiunti in questo ambito dei beni culturali.
Un impegno importante, quindi, quello sottoscritto ad Urbino nell’accordo quadro che prevede anche la sigla di singoli atti, opportunamente redatti, per la regolamentazione nel dettaglio di ogni singola attività in cui devono essere ben specificati gli impegni reciproci, gli oneri e tutto quello che si renderà necessario ad ogni singola azione, ivi comprese le necessaria, ove previste, autorizzazioni da parte di organi accademici e/o istituzionali. Affinché tutto ciò possa essere operativo le parti si sono anche impegnate in un “Piano d’Azione” che deve essere elaborato annualmente dal Gruppo di lavoro sul patrimonio culturale, composto dai rappresentanti nominati da ciascuno ente firmatario. Per questa prima annualità, l’Action Plan punterà a creare e sviluppare la rete di contatti, nella consapevolezza che le esperienze dei Paesi balcanici e non solo degli ultimi anni, hanno portato all’elaborazione di una politica di pace, riconciliazione e sviluppo basata sul rispetto della diversità culturale e che mette, quindi, la cultura nella posizione focale di punto di aggregazione, sensibilizzazione e riconoscimento delle identità di ciascun Paese. Ecco che la salvaguardia del patrimonio culturale diventa di fondamentale importanza, quale condizione necessaria e strategica per ognuno. In questo importante compito si inserisce l’AICHPMI, Adriatic-Ionian Cultural Heritage Projects Monitoring Iniziative (Programma operativo nato dall’accordo tra università e istituzioni, base operativa per un dialogo permanente tra università, istituti di ricerca e istituzioni per lo sviluppo nel settore culturale), un polo di informazione che deve valutare i punti di forza e debolezza che si evidenziano nei Paesi membri allorché affrontano i progetti cultuali in termini di know how; monitorare la conformità nei diversi Paesi membri delle convenzioni UNESCO e delle direttive UE in materia di patrimonio culturale; fornire una collaborazione attraverso la rete per la partecipazione ai diversi progetti europei in ambito culturale.
La chiarezza di idee con cui si opera all’interno dell’accordo ha già permesso di prevedere una collaborazione per la costruzione di un Osservatorio ad Urbino come polo di informazione e rete di contatti principalmente per:
• valutare i punti di forza e di debolezza dei paesi membri nell'affrontare i progetti culturali in termini di know-how;
• monitorare la conformità nei diversi Paesi membri delle convenzioni UNESCO e delle direttive UE in materia di patrimonio culturale;
• fornire una collaborazione attraverso la rete per la partecipazione ai diversi progetti europei in questo settore.
L’evento che caratterizzerà il 2011 e che interesserà i Paesi coinvolti sarà un’esposizione, curata dal Ministero per i Beni Culturali, dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etno-antropologico delle Marche e dal Comune di Urbino sulla “Città ideale”, tra passato e futuro, evidenziandone l’architettura, il paesaggio e, ovviamente, i beni culturali.

Urbino, the signature of an engagement for culture
People don’t know culture as a weight for the State and for the local budgets, but like an activity that produces yield, innovation and new opportunities job. On this argument is based the collaboration between territories and university and the agreement of cooperation between Italy, Serbia and Albania, to which the ICCROM (International Centre for the Study of the Preservation and Restoration of Cultural Property participates also), signed last April at Urbino. The aim is to promote a scientific collaboration in the area of the conservation and the valorisation of the respective cultural landscapes and a wider common training activity to deepen and improve the preparation in this sector, through university and the political – administrative institutions of each Country. Signed, moreover, the engagement to favour the research and the creation of projects in the sector of the conservation of cultural assets, also through the creation of an innovative and stable institutional net that concurs the access and the participation at the various forms of EU financing and from the international organizations. An important engagement signed at Urbino that previews also the signature of single law for the detailed regulation of each activity. So that all this can be operating the parts also have engaged in a “Action plan” that must be annually elaborated by the work group on the cultural patrimony, composed by the representatives named by every agency signer. In this situation the AICHPMI becomes part of it, Adriatic-Ionian Cultural Heritage Projects Monitoring Initiatives, information center in order to estimate the points of force and weakness that evidence in the members countries; to observe the conformity with Unesco agreements and EU directives about cultural patrimony; to give a support through the net for the involvement at the different European projects in the cultural area.

www.uniurb.it

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