Eureka! Il futuro ha i suoi numeri…

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Avrebbe mai potuto immaginare, Archimede, che i suoi potentissimi specchi ustori sarebbero diventati… futuro? Difficile da dirsi, visto che li utilizzò contro le navi romane per difendere Siracusa. Certo impossibile pensare che nel primo decennio del terzo millennio (detto così, dimostra tutta la “pomposità” del momento) quella stessa tecnologia sarebbe tornata utile. Ancora una volta per “rubare” i raggi al sole, ancora una volta per sfruttarne il calore, ancora una volta per convogliarlo altrove, ma questa volta per consentire la produzione di vapore, facendo muovere turbine e produrre così elettricità! Un siffatto progetto non poteva che chiamarsi Archimede e non poteva che concretizzarsi sperimentalmente a Siracusa e lo sviluppo non poteva che venire da un altro Archimede dei giorni nostri… il fisico Carlo Rubbia che ha messo a punto, insieme all’ENEA che presiedeva, un impianto solare termodinamico che utilizza sali fusi (60% di nitrato di sodio e 40% di nitrato di potassio). Affascinante intreccio di storia, scienza e futuro. E in questo connubio che ha attirato così tanta attenzione c’è tutta la green economy di cui tanto si parla in questo periodo, anche perché antidoto alla crisi, alla recessione e, a differenza di quanto si è sempre pensato quando l’ambiente e il pensiero ecologista sembravano costituire un vincolo allo sviluppo, non un freno, ma un volano. Da questo punto di vista c’è uno studio a dimostrarlo, si intitola “Green Italy” ed è stato realizzato dai ricercatori della Fondazione Symbola e di Unioncamere. La dice lunga con i suoi dati e fornisce un’idea chiara di che cosa possiamo fare e come farlo, proprio con l’appoggio dei numeri. D’altronde è emblematico anche il sottotitolo della ricerca: “Un’idea di futuro per affrontare la crisi”. E’ un futuro che si impone e che ha spazzato via dubbi e perplessità con i suoi numeri positivi. Ma non è tutto così semplice. Dobbiamo imporci anche una grande rivoluzione culturale, affinché non venga mai perso di vista l’obiettivo e la valutazione dei danni che, minuto dopo minuto, stiamo facendo al nostro pianeta, danneggiando un’eredità che abbiamo avuto soltanto in prestito dalle generazioni future. Se ognuno di noi si imponesse di considerare attentamente l’entità, dopo averla calcolata su uno dei tanti siti che lo permettono, della propria impronta ecologica (http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/calculators/), probabilmente scoprirebbe un sacco di comportamenti sbagliati su cui non abbiamo mai fatto mente locale, correggendo i quali, ognuno per la propria parte, si potrebbero risolvere alcuni degli affanni della terra. E’ attraverso il pensare a questi comportamenti sbagliati che possiamo modificarli e correggerli, introducendo modalità migliori, magari anche i cosiddetti “chilometri zero” per il cibo che portiamo a tavola. D’altronde fa uno strano effetto scoprire che, in media, la nostra impronta equivale al consumo di tre o più pianeti! E non è facile scoprire che dobbiamo radicalmente ripensare il nostro quotidiano, attualmente inondato di superfluo che al tempo stesso combina danni incalcolabili all’ambiente! Proprio attraverso lo strumento di contabilità ambientale dell’Impronta ecologica si è scoperto che lo scorso 21 agosto si è spezzato un equilibrio: abbiamo finito tutte le risorse che la natura può fornirci in un anno e stiamo attualmente consumando oltre la capacità che ha la terra di reintegrarle. Derrate alimentari, acqua potabile, capacità di filtraggio dell’anidride carbonica… siamo oltre le possibilità e certo non possiamo andare avanti a lungo consumando a credito! I risultati di questa nostro costante e crescente aumento del debito nei confronti della natura, ci sta già portando alla bancarotta ecologica… e i risultati sono quanto mai evidenti nei cambiamenti climatici. Gli esperti dicono che quando si consumano in nove mesi il budget di risorse disponibili per un anno, si dovrebbe essere seriamente preoccupati. E’ necessario abbandonare gli stili di vita precedenti, basati sul consumismo sfrenato e volgere lo sguardo verso opportunità diverse, come quelle offerte dalla green economy e suggerite da uno stile di vita maggiormente sostenibile. Forse possiamo farcela… magari ci verrà concesso ancora del tempo, se saremo un po’ virtuosi!
Eureka! The future has his numbers…

Would has ever Archimedes imagined, that his most powerful burning glass would have been the… future? Difficult to say that, seeing he used them against the roman ships in order to defend Siracusa. Certainly impossible to think that in the first decade of the third millennium they would have be useful. Once time again in order “to steal” the sunbeams, and use the heat, once time again for convoy elsewhere, but now in order to produce vapour, making to move turbines and to produce electricity! A such plan could call only Archimedes and it could be realize only at Siracusa, the development could come only from other Archimedes of these days… the physicist Carlo Rubbia Fascinating history among, science and future. This union that has attracted much attention is comprised all the green economy, very discussed in this period, because considered the antidote at the crisis. The study realized by the researchers of Symbola Foundation and Unioncamere titled Green Italy, give us all the information in order to face the crisis. We must impose also a great cultural revolution, so that it never does not lost the aim and valuation of the damages that, minute after minute, we are making to our planet, damaging an inheritance that we have had only on loan from the future generations. We could calculate the entity of the environmental impact on the web site http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/calculators/ <http://www.footprintnetwork.org/en/index.php/GFN/page/calculators/>), in order to realize ours bad behaviours and then modified them, we should change all daily actions. Last August, the researchers have discovered that we have finished all resources available beyond the capability that the earth can restore them. It’s need to change our life style now based on the consumerism and to considerer different opportunities offered by green economy. Maybe we can, if we will be virtuous.

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