UE: Polo Ronchi e banda larga, incontri Riccardi a Bruxelles

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Bruxelles – I \”dossier\” relativi alla notifica della banda larga alla Commissione europea e l\’approvazione da parte delle autorità Ue al finanziamento per il polo intermodale di Ronchi dei Legionari sono stati al centro, a Bruxelles, di due distinti incontri dell\’assessore regionale alle Infrastrutture Riccardo Riccardi con i funzionari della direzione Concorrenza della Commissione europea. \”Riunioni utili – ha sottolineato Riccardi – per cercare di accelerare al massimo i due iter procedurali, piuttosto complessi, sui quali i diversi responsabili comunitari hanno richiesto ulteriori informazioni\”: si tratta di \’affinamenti\’ degli elementi conoscitivi (sui due dossier aperti con la Ue) già trasmessi dalla Regione, che potranno essere forniti – è stato concordato per il Polo di Ronchi – anche in via informale, per ufficializzarli successivamente, con la possibilità che \”possano giungere dall\’Unione europea gli attesi \’via libera\’ nel più breve tempo possibile\”, ha auspicato l\’assessore. Per quanto riguarda il polo intermodale di Ronchi, il cui progetto prevede un investimento complessivo di 6 milioni di euro (5 all'aeroporto ed 1 milione a favore di Rfi-Rete ferroviaria italiana), la direzione Concorrenza ha chiesto alcune delucidazioni sui possibili effetti che il finanziamento comunitario può avere in particolare su RFI: "tra le domande che ci hanno posto oggi, ad esempio, quali i benefici in termini economici che il previsto parcheggio auto può generare, non avendo ben compreso che di fatto si tratta di un parking 'di scambio' auto-rotaia a servizio soprattutto del servizio di TPL, del trasporto pubblico locale e dell'accessibilità urbana all'area di Trieste".
"Abbiamo inoltre spiegato, per illustrare in modo più compiuto la funzione del polo di Ronchi, che per RFI la realizzazione di una fermata supplementare sulla linea in essere rappresenta solo un costo, e non 'un vantaggio o un lucro', come da loro in un primo tempo ipotizzato; non viene dunque alterato il mercato, un dato sul quale la direzione Concorrenza della Ue è particolarmente attenta", ha spiegato Riccardi. I rilievi Ue al "report" sulla banda larga – la sinora mancata autorizzazione da parte di Bruxelles di fatto non consente alla Regione di mettere in atto le procedure per attivare le connessioni a favore delle utenze privati, cittadini ed imprese del Friuli Venezia Giulia – hanno invece riguardato i meccanismi di affidamento ad Insiel (per la parte pubblica) ed agli operatori privati di telecomunicazione e, di conseguenza, la messa a disposizione del mercato della fibra ottica in eccedenza e la sua utilizzazione da parte degli stessi operatori di TLC.

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