Cna e Confartigianato: ‘Difendiamo i confidi e il fondo di garanzia per le piccole-medie imprese’

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Con 617 milioni si euro di finanziamenti garantiti lo scorso anno e 54.196 imprese associate di cui 43.711 artigiane, i dodici Confidi e Cooperative di Garanzia delle Marche, hanno svolto una funzione fondamentale nel sostenere le piccole e medie imprese negli anni della crisi. In Italia i Confidi sono 166 con 684.484 imprese associate e 7.436 milioni di euro garantiti nel 2009. “Per moltissime imprese” affermano Cna e Confartigianato delle Marche “i Confidi sono stati veri e propri ammortizzatori sociali ,rappresentando l’unica strada possibile verso l’accesso al credito e, in alcuni casi, l’unica vera alternativa all’usura. In questo contesto i finanziamenti garantiti dal Fondo centrale di Garanzia per le Piccole e Medie imprese, sono aumentati del 120 per cento tra il 2009 e il 2010, evidenziando una funzione anticiclica a sostegno dell’economia reale".
Ora le associazioni artigiane sono in allarme per le ipotese di modifica del Fondo di garanzia per le Pmi, contenute nel Decreto per lo Sviluppo del ministero dell’Economia e condividono l’allarme lanciato mercoledì dal Presidente della Regione Spacca e dall’Assessore all’Industria e Artigianato Giannini.

“Il Fondo” sostengono Confartigianato e Cna “non deve essere utilizzato come strumento settoriale di politica industriale, favorendo solo alcuni settori e tipologie di imprese a scapito di altre. Così come non va depotenziato il canale di controgaranzia prestato ai Confidi che dobrebbe essere l’unica linea di intervento del fondo. Un altro rischio da evitare consiste nell’aumentare oltre l’importo di 1,5 milioni di euro la somma garantita dal Fondo per ciascuna impresa. In questo modo si concentrerebbero eccessivamente le risorse su poche grandi operazioni. Al contrario, proprio per aumentare il numero di imprese beneficiarie e, contemporaneamente, minimizzare il rischio, favorendo una migliore diversificazione dei rischi assunti da parte del Fondo, è ragionevole ridurre l’importo massimo garantito per impresa a 1 milione di euro, almeno per alcune tipologie di finanziamento. Ci auguriamo” auspicano le associazioni artigiane “che venga preservata la funzione del Fondo, strumento utile per favorire l’accesso al credito da parte delle Pmi. L’intervento sul Fondo di Garanzia, per Cna e Confartigianato, è solo l’ultimo episodio che va in questa direzione. Prima ci sono stati l’azzeramento del Fondo Unico per le attività produttive, il blocco degli incentivi per le energie rinnovabili, il mancato rifinanziamento dell’Artigiancassa, la tassa sulle disgrazie dopo l’alluvione che ha colpito le Marche.

“La misura è colma e le imprese” concludono Cna e Confartigianato delle Marche “si sentono sempre più sole di fronte ad un Governo che, mentre approva lo Statuto per le piccole imprese, in concreto fa esattamente il contrario di quanto contenuto in quel documento. Se non si troverà una soluzione a tutte le questioni citate, non escludiamo iniziative di mobilitazione”.

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