Macroregione a misura delle piccole e medie imprese

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Crescita intelligente, sostenibile e solidale sono le priorità definite dall’Unione europea e accolte nel progetto della futura Macroregione Adriatico Ionica, indicate come assi portanti da Rodolfo Giampieri, vicepresidente del Forum delle Camere di Commercio dell’Adriatico e dello Ionio, intervenuto al Forum delle città dell’Adriatico sul tema della Macroregione.
In questa direzione, secondo il presidente, bisogna muoversi per realizzare la strategia della Macroregione che dovrà contribuire al raggiungimento degli obiettivi al 2020 che l’UE si è data: innalzamento del tasso occupazionale al 75%; aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo dell’innovazione; riduzioni delle emissioni del gas serra, aumento dello sfruttamento delle energie rinnovabili e aumento dell’efficienza energetica; riduzione degli abbandoni scolastici ed aumento dell’istruzione universitaria; politiche che contrastino povertà e emarginazione.
“La futura Macroregione Adriatico Ionica può rappresentare la cornice ideale per la realizzazione di un processo di sviluppo sostenibile e della partecipazione allargata delle comunità locali, attraverso crescita occupazionale e investimenti nelle competenze, in modo da sostenere i cambiamenti e costruire una società coesa.”
“Il nostro mare è al centro della Macroregione e per superare questo periodo di crisi
ritengo si debba puntare sull’economia blu e sulla Politica Marittima Integrata europea che si caratterizza per la salvaguardia dell'ambiente marino, della pesca, del turismo, dei trasporti e della sicurezza marittima”
“Per costruire la Macroregione dobbiamo anche costruire delle regole condivise entro le quali le imprese, in particolare le piccole e medie, possano realizzare i propri business. In questo quadro lo "Small Business Act" è lo strumento a disposizione delle imprese europee di piccole dimensioni, che potranno giovarsi di condizioni favorevoli alla crescita e alla competitività sostenibile”.
“Ritengo che lo "Small Business Act" possa essere un punto di forza per la futura Macroregione, ricordando il numero delle imprese circa 900 mila italiane e 600 mila lungo la costa orientale dell’Adriatico, che rappresentano l’ossatura produttiva dell’area.”
“Anche sotto il profilo economico si aprono per l’intero bacino prospettive interessanti in considerazione del potenziale sviluppo degli scambi commerciali che ad oggi, nonostante la crisi, raggiungono cifre considerevoli. Si potrà prevedere l’apertura di nuovi mercati, l’organizzazione del sistema produttivo in reti d’impresa, la promozione di nuove opportunità occupazionali, il sostegno all’innovazione e alla ricerca, favorire l’acquisizione delle competenze necessarie da parte degli imprenditori e del loro personale, il raggruppamento delle imprese in cluster e il coordinamento delle iniziative nazionali”.

Fonte: cs CCIAA Ancona

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