Strategie a sostegno delle aziende partecipate L’assessore Vitagliano: «La politica deve governare la società senza fare l’imprenditore»

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Troppi oneri, incombenze e vertenze di ordine politico, normativo, programmatico e giudiziario. La Regione lascerà la maggior parte delle «partecipate», come ha più volte spiegato il Governatore Iorio, preparando quindi una serie di Bandi che provvederanno, al loro esaurimento, l\’abbandono dell\’ente Regione dalla loro gestione e quindi partecipazione, soprattutto finanziaria.
Partendo dallo Zuccherificio del Molise la cui ricapitalizzazione è servita ad evitare il fallimento, sarà necessario per l'assessore regionale alla Programmazione e Bilancio Gianfranco Vitagliano « attivare una responsabile strategia di uscita del pubblico dal settore saccarifero, appena ripristinate le condizioni di normale operatività dell'azienda, la stabilità finanziaria, la correntezza dei rapporti bancari, con emanazione, entro tre mesi, della manifestazione d'interesse all'acquisto, assistiti da idoneo advisor finanziario e legale». Un processo, quindi, intrapreso per la struttura saccarifera bassomolisana che andrà a completare «il percorso di messa in sicurezza del sistema saccarifero, coordinando attraverso un idoneo gruppo di lavoro, tutti gli interventi da attuare, attiverà ogni strumento, in proprio potere, per opporsi all'istanza di fallimento della Società, scongiurandone le conseguenze di valorizzare nella dismissione il patrimonio dei piccoli operatori di filiera (bieticoltori), – continua Vitagliano – attraverso una public company di attivare il contratto di programma dell'agroalimentare di ottimizzare le politiche di incentivazione e di sostegno finanziario, anche attraverso il Programma di Sviluppo Rurale e stabilizzerà i tavoli di partenariato con bieticoltori, fornitori, rappresentanze economiche e sociali, relazioni coordinate con i Ministeri competenti e l'Unione Europea». Sul piano strettamente finanziario e amministrativo con l'aumento di capitale attraverso la sottoscrizione di azioni ordinarie fino alla ricostituzione del capitale sociale, attraverso l'impegno di 8 milioni con conversione di parte del finanziamento erogato non inferiore al 50% del totale, le dimissioni degli amministratori aziendali possono essere effettuate per giusta causa. « I tempi per individuare in questo caso – precisa l'assessore alla programmazione – un nuovo managment saranno rapidissimi. Quest'ultimo dovrà tra l'altro accompagnare il Piano industriale, il percorso di dismissione accertare da subito, attraverso il gruppo di lavoro, con verifiche e confronti con fornitori e finanziatori, le effettive e reali prospettive di continuità aziendale e di rilancio produttivo. Abbiamo creato tutte le condizioni per proteggere l'azienda nel presente e nel futuro». Il salvataggio di alcune aziende non presuppone la permanenza della Regione nella loro gestione «La politica deve ritornare a governare la società e non a fare l'imprenditore. Così non ci sarà mai vera concorrenza, la politica deve perciò regolare l'economia ma deve uscire dal sistema delle proprietà pubbliche. Abbiano tra l'altro delle regole europee e nazionali che entro certi limiti bisogna rispettare».

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