A chiederlo al presidente della Regione Tondo sono i consiglieri regionali del PD Marsilio, Iacop e Della Mea, che ricordano come il 10 settembre 2012 la direzione generale di Hypo Alpe Adria Bank SpA abbia avviato una procedura di ristrutturazione aziendale, con ripercussioni sugli organici della banca, in base alla quale tutti i 40 lavoratori assunti a tempo determinato non sono stati confermati al termine del contratto e sia stata avviata la procedura di licenziamento di 118 dei 403 dipendenti. La Hypo Bank Italia, presente in Italia dal 1998, non ha mai chiuso un esercizio in perdita – ricordano i consiglieri PD – pertanto il ricorso ai licenziamenti delle eccedenze occupazionali relative ai 118 esuberi è da considerarsi quale addebito irresponsabile al sistema Italia, e soprattutto ai suoi lavoratori, delle incapacità di gestire un momento di crisi internazionale non imputabile alla banca con sede in Italia.
La difesa dei posti di lavoro messi a rischio – così Marsilio, Iacop e Della Mea – rappresenta una necessità urgente a sostegno del reddito di 118 famiglie che si vengono a trovare, incolpevoli, in difficoltà , ma è anche un atto dovuto di tutela di un presidio professionale al servizio del territorio.
Abbiamo chiesto a Tondo che cosa stia facendo l'Amministrazione regionale per impedire il licenziamento dei 118 dipendenti della Hypo Bank e, in particolare, per sapere se è stata chiesta al Governo austriaco, proprietario del gruppo, la sospensione della procedura di licenziamento attivata, con la pretesa del rispetto delle tutele previste in Italia per i lavoratori; se è stata esercitata nei confronti dell'Azienda la richiesta legittima del rispetto delle regole cui sono soggetti tutti coloro che operano sul territorio regionale; se è stata assunta, di concerto con gli altri soggetti parte in causa, una iniziativa specifica per individuare possibili punti di conciliazione tra le posizioni della banca e dei lavoratori e quali siano le proposte che si intende presentare al tavolo del ministero del Lavoro.