Al via i dragaggi per il porto di Ancona

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Dragaggio light per poter sfruttare al massimo la Banchina Marche, l\’Autorità portuale va avanti con il progetto che taglia i costi di 4 milioni e accorcia i tempi di 2 anni. La conferenza dei servizi, che coinvolge anche Regione e Arpam, nei giorni scorsi ha dato il primo via libera al progetto di mini dragaggio dei fondali antistanti la banchina 26 proposto dall\’Ap. L'idea è di realizzare un canale di ingresso a 100 metri dal bordo della banchina e profondo 10 metri, che permetterà a quasi ogni tipologia di nave di ormeggiare alla banchina Marche. Questo dragaggio in versione leggera può costare meno di un milione e chiedere 10 mesi di lavori. Un progetto molto meno invasivo rispetto a quello originale, che prevedeva l'escavo di 1,8 milioni di metri cubi di fango per portare i fondali ad una profondità di 14 metri. Tra lungaggini burocratiche, gare di appalto e divieti, come quello del Parco del Cònero che non consente di intervenire senza aver fatto una ricognizione delle meduse presenti nell'area, l'intervento sarebbe costato circa 5 milioni e avrebbe chiesto oltre 3 anni di tempo per essere realizzato. Costi e tempi esorbitanti dunque per gli operatori portuali, che invece attendono con ansia di poter utilizzare l'infrastruttura più importante per il potenziamento del porto commerciale. Già dallo scorso gennaio, l'Ap ha provato ad abbreviare i tempi, concedendo l'uso dei primi 334 metri della Banchina Marche in via provvisoria, solo durante le giornate con condizioni meteo marine favorevoli, aspettando le opere a mare: i dragaggi e la conclusione del molo di soprafflutto a difesa della banchina. Si scommette dunque sulle soluzioni alternative e fattibili, sempre in attesa del completamento del secondo e terzo stralcio dei lavori di costruzione della banchina Marche per arrivare alla lunghezza finale di 900 metri.

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