La nuova legge di riforma della portualità non è ancora definitivamente approvata e perde già alcuni pezzi. Infatti, in Conferenza Stato Regioni, viene approvata la struttura della norma, condizionata alla possibilità che le Autorità Portuali destinate all’accorpamento possano godere di una moratoria di ben tre anni. È quanto si legge al punto n. 3 del report dell’ultima riunione della Conferenza Stato-Regioni del 31/03/2016 “…è sancita l’intesa sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che approva il Piano strategico nazionale della portualità e della logistica, di cui all’articolo 29, comma 1, del decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, convertito dalla legge 11 novembre 2014, n. 164”. L’intesa prevede che, attraverso un emendamento, le Autorità Portuali destinate a essere accorpate, avranno ancora tre anni di autonomia prima dell’accorpamento. Il rinvio dovrà essere richiesto e motivato dal presidente della Regione e indirizzato al Presidente del Consiglio dei Ministri che regolerà la materia con proprio decreto.
Le Autorità Portuali che molto probabilmente faranno richiesta di moratoria saranno Catania, Messina, Olbia, Savona e Salerno.
Giudizio positivo è stato espresso dal Ministro dei trasporti Graziano Delrio che ha parlato di risultato importante raggiunto attraverso il consenso unanime delle regioni. Riguardo alla moratoria chiesta dalle regioni per valutare le procedure da seguire per gli accorpamenti il Ministro ha confermato che si tratta di “…una facoltà che lasciamo per coloro che lo riterranno opportuno. Spero che tutti comprendano che stare insieme aumenterà le potenzialità del sistema marittimo nazionale. Questa facoltà fa parte del rispetto che abbiamo dell'autonomia, ma questo governo è abituato a correre sulle riforme e a fare in fretta: mi auguro che non sia un modo per perdere tempo”.
Sull’intesa raggiunta ha espresso soddisfazione anche la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, nonché vicesegretario del PD, Debora Serracchiani: “È positiva l'intesa sul piano nazionale strategico e sul decreto legislativo di riordino delle Autorità Portuali. Si tratta di un passo avanti importante, di rilancio e di riorganizzazione della nostra portualità dopo decenni”.
