Il Porto di Ancona, la sua memoria e i suoi segreti

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Permanenza e Prospettiva. Dentro il porto, nella città. I cortocircuiti delle forme, i luoghi del lavoro, le comunità in cammino. Cose Mai Viste dentro il Porto. Istituto Tecnico Nautico, Sala mensa Fincantieri, Ex-Palazzina Direzionale Fincantieri. E un cammino con gli archeologi nella città che non si vede.

La conferenza stampa

Il Porto, ancora. Nasce lì la nuova Ancona, faro nel paesaggio adriatico degli scambi tra comunità economiche e creative, manifattura eccellente e servizi terziari. Nasce in mezzo alle emergenze millenarie dell’archeologia; i segni della spiritualità multiconfessionale tra il Cardeto e San Ciriaco; i cantieri che custodiscono la sapienza delle mani e il valore dell’ingegno sotto l’imponenza iconica della grande gru a cavalletto della Fincantieri; dentro le aule dove si studia il vento, il carteggio e la forma che si prepara alla navigazione. Un viaggio nei luoghi simbolo delle economie del mare che diventano economie dello sviluppo a traino culturale, nel dialogo con la città storica e monumentale, i poli della conoscenza accademica, le azioni di cerniera tra costa ed entroterra. Questo racconta Ancona 2025, il Piano Strategico che impegna la città a diventare capoluogo dell’area vasta regionale e ad assumere una nuova leadership nello scenario  adriatico.

MAPPE N°11 – la rivista edita dal Gruppo Gagliardini di Monteroberto – dedica ampio spazio alla trasformazione della città a partire dal porto – laboratorio progettuale, sistema urbano in cammino, crocevia di nuove e antiche vocazioni – e sceglie di entrare in quel luogo vibratile dello sviluppo con un programma di aperture speciali in luoghi mai visti, inaccessibili, segreti. Non un percorso della nostalgia ma piuttosto un processo di riappropriazione delle memorie e della coscienza di luogo che passa per una scuola – con i suoi reperti inattuali al tempo della realtà virtuale, i tecnigrafi, le aule di navigazione, carteggio e meteorologia, le meravigliose immagini di piroscafi e mappe alle pareti, lungo i corridoi di un edificio paradossale con un arco romano attaccato a una centrale termica; gli ex uffici amministrativi del cantiere – un luogo invisibile dagli anni ‘90 del secolo scorso; l’attuale mensa della Fincantieri lungo la banchina, con il doppio sguardo alla città e al mare aperto, che ogni giorno accoglie le storie del lavoro e dei lavoratori; il percorso che scende tra caserme e camminamenti nella città che c’è ma non si vede, per prefigurare la città che non si vede ma ci sarà. Così il porto, nella terra di mezzo tra permanenza e prospettiva, introduce a un’immersione millenaria e stratificata fatta di transiti, traffici, culture, appartenenze, conflitti tra capitale e lavoro, tra arrivi e partenze: un affaccio sul futuro che chiede autocoscienza elaborazione e consapevolezza della complessità “psichica” che c’è, c’è stata e ci sarà, dentro una metafora che rimanda all’idea di psicoanalisi della città. Per questo l’ospite speciale della presentazione sarà lo psicoanalista di origine argentina Aldo Raoul Becce, che terrà una conferenza dal titolo Abitare la diversità-Architettura dell’inconscio.

Il programma – ideato e curato da Cristiana Colli – è realizzato in collaborazione con il Comune di Ancona, l’Autorità Portuale del Medio Adriatico, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Fincantieri SpA, l’Istituto Tecnico “Volterra-Elia” e con il patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Ancona, di ADI MAM, Inu e Inarch Marche.

L’iniziativa – che si svolgerà venerdì 2 marzo alle 18,30 nei locali dell’Istituto Nautico – sarà aperta da una round table di benvenuto con Valeria Mancinelli, Sindaco di Ancona, Mario Gagliardini, editore di Mappe, Rodolfo Giampieri Presidente dell’Autorità Portuale del Medio Adriatico, Carlo Birrozzi, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Patrizia Cuppini, Dirigente Istituto Volterra-Elia e Cristiano Toraldo di Francia, Direttore Editoriale di Mappe.

Il programma prevede per sabato 3 marzo e domenica 4 aperture speciali alla Ex Palazzina Direzionale Fincantieri, orari 10/12 e 14/16 (prenotazioni dal 26 febbraio sul sito www.porto.ancona.it) e un percorso urbano dall’Arco Bonarelli all’Arco di Traiano con gli archeologi Maria Raffaella Ciuccarelli e Giacomo Piazzini, partenze alle 10,30 e alle 14,00, durata circa 45 minuti (prenotazioni all’indirizzo sabap-mar.segreteria@beniculturali.it ).

 

Torniamo ad Ancona con partner importanti e aperture speciali dopo la Chiesa del Gesù, la Polveriera Castelfidardo e il mercato ittico del Mandracchio – dice Vittorio Gagliardini. La presentazione della rivista Mappe è ancora una volta occasione di conoscenza e valorizzazione dei luoghi, ma anche di socialità condivisa con le tante comunità che contribuiscono alla creazione del valore in questo territorio – imprese, istituzioni, reti professionali culturali e associative. Al Sindaco e al Presidente dell’Autorità Portuale, alla Fincantieri, al Soprintendente e alla Dirigente dell’Istituto Nautico va il nostro ringraziamento per avere accolto l’idea di costruire insieme questo appuntamento. Il 2018 segna i 60 anni di fondazione della nostra impresa: un onore per me e una grande responsabilità, quella di rinnovare e aumentare l’impegno per la qualità del progetto architettonico marchigiano e adriatico, in tutte le sue traduzioni, temporanee e permanenti.”

 

Sulla sfida progettuale e comunitaria che attende il porto è intervenuto anche Rodolfo Giampieri –   Presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale – con cui la rivista ha condiviso altre iniziative, come la presentazione al mercato ittico del Mandracchio.

 

Riappropriarsi del rapporto porto-città e ritrovare le radici attraverso la cultura e le innovazioni per mettersi al servizio della crescita della comunità – ha detto Rodolfo Giampieri. In questo percorso un primo significativo passo è stata la riapertura del Porto Antico da dove è possibile scoprire la sua ricchezza storica e architettonica e godere della bellezza del nostro mare. Abbiamo accolto per questo con entusiasmo l’iniziativa di Mappe di voler essere fra quei protagonisti che credono nella valorizzazione e nell’unicità dei luoghi del porto”.

 

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