Ambiente e responsabilità

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Adriaeco n 44 anno XI
Gabriele Costantini

A volte capita di soffermarsi a pensare su quali siano i grandi temi che si dovrebbero affrontare al fine di poter sviluppare idee e progetti che impattino in maniera uniforme su tutta la società civile, portando benefici comuni a tutti e senza discriminazioni di genere. Dopo una breve riflessione, siamo convinti che ai più, cosi come a noi, viene subito in mente l’Ambiente. Perché ciò accade è facile da immaginare. Nella categoria “Ambiente” si trovano declinazioni quasi infinite, gran parte delle notizie di cronaca hanno a che fare con questo concetto che, altro non è che il reale teatro delle umane vicende e, poco importa, se si parla di degrado urbano, cambiamenti climatici, sicurezza alimentare o incidenti ambientali di varia natura. Le attività umane in questi ultimi 200 anni hanno, senza ombra di dubbio, modificato in maniera netta il rapporto fra tutti noi e il pianeta. Un processo che si è tentato negli ultimi decenni di controllare, razionalizzare e, non da ultimo, normare. Sono state efficaci queste azioni? Hanno portato risultati concreti? È l’uomo pronto a mettere da parte le proprie egoistiche singolarità al fine tendere verso un unico che, non solo riguarda gli oltre 7 miliardi di anime della nostra specie, ma l’intera biosfera? Sono domande di difficile risposta e, l’ultima, è forse la più importante, ma su una cosa dobbiamo essere tutti d’accordo: ogni gesto dell’uomo “deve” prendere in considerazione le conseguenze future delle sue scelte e dei suoi atti. Un principio di responsabilità da leggersi in chiave etica, elemento imprescindibile nel momento in cui ci si trova ad operare sui più disparati scenari. Una coscienza ambientale individuale che deve sublimarsi a coscienza ambientale universale. Questo è un passaggio obbligatorio giacché l’uomo è diventato per la natura più pericoloso di quanto un tempo la natura lo fosse per lui. Un percorso cui non ci si deve sottrarre, un’attenzione alle conseguenze che non riguarda solo ed esclusivamente il presente, ma cosa ben più importante, coinvolge le generazioni future, il loro stile di vita ed il diritto sacrosanto di vivere in maniera dignitosa. Su quest’ultima edizione proponiamo uno spaccato di tutta una serie di attività e progettualità che nella sostenibilità trovano il loro minimo comune denominatore. Come sopra accennato, ha poca importanza il settore, infatti, qui parliamo di logistica, infrastrutture, economia del mare, automotive, agricoltura e arte contemporanea, ognuno di questi argomenti porta con sé un suo personalissimo contributo nello sviluppo di una coscienza ambientale necessariamente, o per meglio dire, obbligatoriamente, responsabile.

Gabriele Costantini

Adriaeco n 44 anno XI

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