Ricostruzione e prezzario, ordini professionali a confronto con Regione e Usr

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Castelli: «Auspichiamo uscita dalla fase emergenziale”

“Ascoltare, mettere a fuoco, condividere le scelte sul delicato tema della ricostruzione”. È quanto avvenuto al Palazzo dei Priori di Fermo, dove la Regione e l’Ufficio Speciale Ricostruzione (Usr) hanno incontrato i rappresentanti di ordini professionali, mondo delle imprese, Ance e Diocesi del cratere marchigiano. Un momento di confronto che ha posto l’attenzione soprattutto sull’ordinanza commissariale numero 126, che lo scorso aprile ha stabilito le nuove misure sull’aumento dei costi delle materie prime, significativo momento di svolta all’interno di un percorso irto di ostacoli. «L’obiettivo è quello di focalizzarci sugli elementi più qualificanti che meritano integrazioni, correzioni, modifiche, e di farlo in maniera trasparente e collaborativa – spiega l’assessore regionale alla Ricostruzione Guido Castelli – Insieme col presidente Acquaroli cercheremo di capire, interagendo con la struttura commissariale, quali siano i margini di intervento, anche dinanzi alle tante richieste che ci giungono dalle varie categorie».  «Stiamo completando la nuova strutturazione dell’Usr, sempre incentrata su principi di disponibilità, confronto e tesa al miglioramento, con contestuale riorganizzazione del personale, per essere più efficienti possibile – aggiunge Trovarelli – L’occasione di confronto è volta non solo ad addentrarci nell’ordinanza 126, ma anche per porre l’accento sulle altre problematiche che riguardano l’intera filiera della ricostruzione, tecnici, professionisti, imprese e committenti, perché la realizzazione di un’opera è frutto del lavoro di squadra.». Non a caso, durante l’evento, si è parlato, ad esempio, anche di situazioni nodali relative a testo unico della ricostruzione, ai punti critici della normativa, ai passaggi burocratici, al preoccupante stallo dovuto alla mancanza di ditte disponibili a eseguire i lavori. «Ho colto l’occasione anche per lanciare uno spunto relativo all’auspicio di uscire, quanto prima, dalla fase emergenziale, dopo aver ovviamente completato il quadro normativo, tecnico e finanziario di supporto alla ricostruzione – conclude Castelli – Dall’emergenza alla programmazione, così da consentire a imprese, tecnici e istituzioni di procedere con costanza e sistematicità verso l’obiettivo di soddisfare quel diritto alla ricostruzione di cui ogni terremotato è titolare».

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