La figura dell’head hunter e perché sta spopolando tra le aziende di ogni dimensione

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Affidare le ricerche di personale a società esterne è un processo più comune di quanto si pensi, anche nelle piccole-medio imprese.

Gli head hunters, in passato circondati da un alone di mistero, oggi oltre ad essere considerati partner nei processi di ricerca e selezione, vengono percepiti come professionisti smart, digitali, aggiornati, in una parola: interessanti.

Reverse, società di head hunting ha analizzato i motivi per cui questa figura sta spopolando nelle aziende di ogni dimensione, focalizzandosi in particolare sui vantaggi che le organizzazioni possono ottenere nell’ingaggiare questo tipo di profilo per le proprie ricerche di personale. Vediamoli subito.

Iniziamo da una delle più importanti: il tempo. Affidare le proprie ricerche ad un head hunter significa delegare a questa figura l’attività di ricerca dei profili, le prime interviste e l’attività di mediazione per trovare un compromesso tra le esigenze del candidato e quelle dell’azienda. Per il reparto HR questo si traduce in un significativo risparmio di tempo che è possibile utilizzare per svolgere altre task.

Ma il fattore tempo può essere interpretato anche in un altro modo, ossia una gestione delle ricerche più fluida e veloce, in cui la candidate experience viene alleggerita garantendo all’azienda un vantaggio competitivo in un mercato del lavoro dove le figure specializzate, i profili di middle e top management e i giovani talenti sono altamente richiesti.

Il secondo vantaggio coincide con l’utilizzo della tecnologia. Come dicevamo, l’head hunter è una figura smart e questo significa che, oltre ad aver perfezionato le proprie strategie di ingaggio dei talenti, ha una particolare affinità con la tecnologia che utilizza per le proprie attività ma che mette anche a disposizione delle imprese, condividendo con le organizzazioni i migliori strumenti digitali presenti sul mercato per garantire un processo veloce e fluido fino al successo.

Concludiamo con un vantaggio a cui forse non avevi mai pensato: l’head hunter è un agevolatore della diversity. Cosa significa?

Diversificare le proprie persone – ad esempio per genere, etnia, profili professionali e di età – e prestare la giusta attenzione all’inclusività è diventato un fattore imprescindibile per tutte le organizzazioni che desiderano aprirsi ad una contaminazione di idee ed essere competitive e attrattive nel mercato dei talenti. Per raggiungere questo obiettivo, il supporto di un head hunter diventa un vero e proprio strumento strategico per i reparti HR. Gli head hunter godono di un osservatorio privilegiato sul mondo del lavoro e questo si traduce nella loro capacità di individuare eventuali bias nel processo di selezione, inoltre possono favorire la diversity fin dalle prime fasi della selezione.

Sempre più aziende decidono di esternalizzare le loro ricerche affidandole a società specializzate, ma perché questa scelta funzioni e porti vantaggi è importante ricordare che head hunter e azienda corrono nella stessa direzione. Il reparto HR non verrà mai considerato un fanalino di coda, ma verrà coinvolto nell’intero processo e sarà sempre il principale attore nella gestione delle risorse aziendali. L’head hunter, dal canto suo, porterà la sua visione e la sua esperienza con diversi tipologie di organizzazione, offrendo ai professionisti delle Risorse Umane una visione privilegiata del mercato trasformando in punti di forza quelle che di primo acchito possono sembrare questioni difficili da gestire.

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