L’anno dell’Italian style?

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Eccolo il 2010: quanti giochi per la matematica suggerisce, tra composizione e scomposizione, doppi e metà! Quante volte lo abbiamo cercato, invocato, mentre si aspettava con una “pazienza fittizia” la fine della crisi… E allora eccolo, apparentemente intonso e ricco di speranze e di cose belle, di rinascite e riprese, di grandi idee e progetti importanti. Ha un sacco colmo di richieste questo 2010… per chi cerca di nuovo un lavoro, per chi cerca commesse nuove e nuovi mercati per le proprie produzioni, per chi vorrebbe una ripresa con il botto che velocemente possa riportare in alto l’economia. Ma quanti, invece, hanno approfittato del periodo per una pausa di riflessione? In quanti hanno pensato al futuro guardandolo, sì, con fiducia, ma cercando anche di immaginarselo con lungimiranza per non rifare più scelte sbagliate? Già da questo primo scorcio dell’anno, non mancano occasioni per dimostrare che non sarà come prima, che dobbiamo inserire una marcia in più… Dando segnali nuovi alla BIT, per la promozione di quest’Italia che come ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, “è un Paese non sempre facile da leggere… ma gli stereotipi e i giudizi superficiali non aiutano a comprenderlo dall’esterno…”. E allora dimostriamo di avere tutte le carte in regola per suggerire una lettura unitaria per questo nostro Paese, perché ci crediamo, perché siamo orgogliosi, perché vogliamo riprenderci il posto che ci spetta. Dimostriamo che l’Italian Style si evidenzia anche nella maniera di affrontare i problemi, piccoli o grandi, di una crisi che ha sempre più i connotati di una crisi strutturale. Dimostriamo soprattutto di avere le idee chiare, di sapere quale sarà il nostro domani, di aver guardato al futuro con la voglia di individuarlo in modo netto e nitido e in base a ciò che abbiamo visto siamo ora pronti a operare le scelte migliori per uscire dal guado. Abbiamo ancora molto da dare, possiamo sempre dire la nostra a un mondo che ci guarda con interesse e con l’ammirazione che si esprime di fronte a un’opera d’arte. L’Italia dei sogni, in tutte le sue espressioni. L’Italia dell’arte e dei monumenti, degli italiani e dello stile. L’Italia che si rimbocca le maniche perché si vuole bene e nutre una profonda passione in ciò che sarà il suo domani…

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The year of the Italian style?

Here it’s 2010: apparently all untouched and rich of hopes and beautiful things, of new births and resumptions, great ideas and important plans. This 2010 has a full bag rich of requests… for who tries to search again a job, for who tries new store clerks and new markets, for who would want a great resumption that quickly could bring back the economy up. But how many of us, instead, have taken advantage of the period for a breathing space? how many of us have thought to the future watching it with confidence but trying also to imagine it with far-sightedness in order not to do again more bad choices? In this first short end of the year already, there are occasions in order to demonstrate that will not be like the past, that we must insert an edge over… So we must demonstrate to be able to satisfy the requirements of our Country, because we believe in it, because we are proud, and we want to resume the place that due to us. Italy that tucks the sleeves because love itself and a has a deep passion in the next future…

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