E\’ questo l\’obiettivo che si pone il Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche attraverso azioni di aggregazione e sviluppo di progetti innovativi nelle due sedi Ascoli Piceno e Civitanova Marche. Nella prima, attraverso i laboratori di ricerca IT Lab e ET Lab vengono sviluppate iniziative nel settore dell'Information & Communication Tecnology, Elettronica e Nuove Tecnologie. Progetti quest'ultimi sviluppati nella domotica in particolare legata all'assistenza ai disabili. Fiore all'occhiello è però il P3 Lab che si occupa di progettazione e processi produttivi e all'interno del quale si sono sviluppati nuovi sistemi di prototipazione per i settori fashion, mobile e chimico. A Civitanova Marche, invece, il Material Point effettua ricerche al fine di proporre alle aziende l'utilizzo di nuovi materiali nei prodotti già realizzati al fine di migliorarne le prestazioni e la qualità.
"A differenza di tutti gli altri centri – ci dice il Direttore Ing. Roberto Bedini – su alcuni progetti che prevedono sviluppi a lungo termine, la necessità di colmare lacune funzionali o di attivare attività di service, noi prevediamo anche investimenti diretti. Ad oggi, infatti, abbiamo avviato 3 progetti con investimenti diretti pari a 3 milioni di euro".
Tali impegni prevedono anche l'utilizzo di risorse umane di rete?
"Dal 2005 ad oggi siamo passati da 19 dipendenti a 28 con la previsione di arrivare a circa 40 nel giro dell'anno prossimo. Ma il vero valore aggiunto che offriamo è dato dal fatto che l'età media di questi addetti è di 32 anni e sono nella maggior parte ingegneri con grande voglia di innovare e portare nuove idee".
Che caratteristiche hanno le aziende con le quali operate?
"Chiaramente fanno parte del mondo delle PMI e delle microimprese. Per operare con queste realtà occorre anticipare i loro bisogni, provare a capire prima di loro le effettive esigenze e poi proporre le soluzioni. Occorre inoltre tener presente che lo sviluppo di progetti per le PMI è di circa 24/36 mesi mentre per le microimprese di circa 12 – 18 mesi e la parte più difficile del rapporto è quella di trasferire l'esigenza di pensare ad obiettivi così "distanti nel tempo". Oggi infatti tali realtà imprenditoriali ragionano su tempi che sono il bimestre e poco più!!!".
Come sono i rapporti con le istituzioni locali?
"Assolutamente positivi. Ad esempio attraverso il Material Point, abbiamo realizzato sei progetti, in collaborazione con la Camera di Commercio di Macerata ela Provincia di Macerata, con il supporto della Fondazione Carima, sull'innova¬zione di prodotto attraverso l'utilizzo di materiali innovativi. In pratica, capite le esigenze delle aziende, attraverso una serie di incontri mirati, abbiamo proposto loro soluzioni che utilizzassero materiali diversi per realizzare i loro prodotti. L'aspetto più interessante è che anche i settori di intervento sono stati diversi, andiamo infatti dalla prefabbricazione all'hi-fi al legno sino ad arrivare a marmi e gomma".
Quindi la vostra attività è multisettoriale?
"In effetti il nostro ruolo è quello di provare a soddisfare le esigenze delle imprese e di promuovere un'innovazione che possa essere fruibile anche in settori diversi, addirittura lontani tra loro. E non potrebbe essere altrimenti visto e considerato che, al 2010 non solo abbiamo incontrato 697 aziende del territorio, ma abbiamo avviato attività progettuali con ben 96 di esse". Quindi con le aziende c'è una sorta di scambio reciproco? "Alle aziende trasferiamo conoscenza e dalle stesse impariamo a comprendere i loro bisogni ed esigenze. Quindi direi che il rapporto è assolutamente reciproco".
Qual è il vostro ruolo rispetto le Università?
"Credo che la richiesta ed esigenza di nuova conoscenza nel territorio sia elevatissima e sia noi che le università possiamo giocare un ruolo importante, ammesso che entriamo operativamente nei processi senza pretendere di gestire i processi di sviluppo e soprattutto fermarsi dove non ci sono le competenze adeguate e collaborare con altre strutture per offrire il meglio alle imprese".
A proposito di università, Uniadrion, la rete Adriatica degli atenei crede che la realizzazione della strategia della Macroregione Adriatico – Ionica possa essere il volano per aggiudicarsi una maggior quantità di finanziamenti è d'accordo?
"Sicuramente l'essere riuniti sotto un'unica regia aiuta, in particolare nel momento in cui si promuovono iniziative importanti, tant'è che credo che anche i parchi tecnologici e scientifici si muoveranno presto per definire una loro rete capace di promuovere e sostenere il reperimento di fondi".
At the side of enterprises in order to grow and innovate
To increase the competitiveness of Marche territory. This is the aim of Scientific and Technological Park of the Marche region through the actions of aggre-gation and development of innovative projects in the two offices in the city of Ascoli Piceno and Civitanova Marche. In the first city through the laboratories of research IT Lab and ET Lab are developed initiatives in the sector of Information & Communication Technology, Electronics and New Technologies. The main activity is P3 lab about planning and productive projects in which are developed new system of prototyping for fashion mobile and chemical sector.
In the office of Civitanova Marche there is the Material Point that makes researches in order to propose to the companies the use of new materials with the aim to improve performan-ces and quality.
This engagements preview also the use of human resources?
"Since 2005 until now, we have doubled the employers, may be they will be 40 next year. What are the features of the compa-nies with which you are working?
"We work with SME and small enterprises. In order to work with these realities it's necessary to predict their needs, try to understand before them the real requirements and then propose the solutions.
Is your activity multi sectional?
"In effects our role is that to try to satisfy the requests of the enterprises and to promote an innovation that can be usable also in different sectors, we move knowledge to the enterprises and at the same time we know their needs and require-ments".
Which is your role as regards the University?
"I think that the request and the need of new knowledge about territory is very high and both ourselves and university can have an important role, without to expect to manage the development processes".