Citizen Science: Slovenia e Italia a caccia di specie aliene invasive

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Prosegue con “Citizen Science: a caccia di specie aliene” la seconda edizione della rassegna In primavera a Trieste: venerdì 6 giugno, dalle 17.30 alle 19, si parlerà di come i cittadini possono contribuire alla ricerca scientifica in un incontro aperto al pubblico nel rinnovato Giardino del Museo Sartorio, in Largo Papa Giovanni. Anche l’opinione pubblica ha scoperto che la nostra fauna e la nostra flora stanno cambiando: non trascorre settimana senza che i media non riferiscano dell’apparizione e diffusione in Italia di nuove specie animali o vegetali provenienti da altre regioni o da altri continenti, che spesso causano ingenti danni economici o arrecano minacce alla salute. È ormai indispensabile adottare provvedimenti tempestivi mirati a ostacolare l’insediamento e la propagazione degli organismi invasivi. Per fare questo, una dettagliata conoscenza della presenza delle specie invasive sul territorio è indispensabile. Il primo passo per la prevenzione è quindi la raccolta di una base di dati sulla presenza e sull’invasività delle specie, fondamentale per la ricerca scientifica e per la definizione di strategie nazionali, linee guida e priorità d’intervento.

La realizzazione di dettagliate carte di distribuzione è inclusa tra i principali obiettivi della strategia globale per le specie invasive: le banche dati a scala regionale e nazionale sono considerate uno strumento essenziale per effettuare interventi coordinati tra regioni o paesi adiacenti. Il Progetto Interreg SiiT (Italia-Slovenia) coordinato dal Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste, in collaborazione con Divulgando s.r.l., ha ideato un sistema informatico di facile uso che permette ai cittadini e alle scuole di contribuire alla conoscenza della distribuzione di tre delle più importanti e più dannose piante invasive presenti in Italia (l’ailanto, l’ambrosia e il senecio sudafricano) e del micidiale gambero della Lousiana.

Il prof. Pier Luigi Nimis, coordinatore del Progetto SiiT, spiegherà gli effetti nocivi delle tre piante (distruzione di muri o lastricati, allergie respiratorie, avvelenamento del miele) e mostrerà i risultati delle quasi 1.000 segnalazioni sinora pervenute per la Provincia di Trieste. Il Dr. Rodolfo Riccamboni della Divulgando srl spiegherà come ogni cittadino può contribuire al progetto inviando segnalazioni in rete, e la Dr.ssa Chiara Manfrin, assegnista di ricerca del progetto LIFE RARITY, commenterà i nefasti effetti sugli ecosistemi provocati dal gambero della Lousiana mostrando il nuovo sistema per la sua segnalazione.

Tutti i cittadini sono invitati a partecipare e contribuire: le segnalazioni di tutti sono importanti!

L’evento è inserito nel programma della rassegna In primavera a Trieste giunta alla sua seconda edizione: una nuova scommessa sulla bellezza, sulla voglia di vivere insieme questa stagione, il verde, la cultura, mettendo insieme architetti, musicisti, scienziati, veterinari, poeti, attori, ricercatori, artisti, botanici, giardinieri, storici e…
Tre mesi di iniziative, da aprile a giugno, per un’offerta di stimoli e curiosità lungo i luoghi più belli di Trieste: dal parco di Miramare fino all’Orto Botanico, e poi per le vie della città a caccia di architetture liberty, passando per la mostra allestita in Villa Revoltella, per finire dentro il Parco di San Giovanni, cuore della rassegna ed esempio concreto della riconversione di un ex ospedale psichiatrico.

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