Ambiente, arte e giornalismo

493

AnconAmbiente per Your Future Festival 2015 . “Io sono Natura” al centro della Facoltà di Ingegneria: un’installazione artistica capace di lasciare un segno per i giovani. Anche il giornalista Luca Pagliari tra i protagonisti della mattinata.
Inaugurata ieri  mattina per Your Future Festival 2015, alla presenza del Rettore della Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi, l’installazione artistica Io sono Natura: un prato di erba vera delle dimensioni di 8 metri per 2, sulle quali sono poste le lettere, in fibra sintetica, che compongono il messaggio portante del progetto.
Io sono Natura, che resterà in allestimento fino al 5 giugno prossimo, è un’opera degli artisti Bruno Mangiaterra e Massimo Cartaginese, i quali l’hanno appositamente riprodotta per questa iniziativa che AnconAmbiente ha curato in collaborazione con la Univpm e che il critico d’arte Andrea Carnevali ha oggi illustrato ai presenti: un’occasione per attirare l’attenzione dei giovani sul contrasto tra vero e finto, tra senso di appartenenza e senso di distanza, tra la nostra dimensione quotidiana e l’ambiente che ci circonda.

“Abbiamo scelto di parlare ai giovani universitari attraverso parole ed azioni che potessero stupirli e lo abbiamo fatto progettando questa intera giornata no stop sui temi dell’ambiente a stretto contatto con la Università Politecnica delle Marche”, commenta il Presidente di AnconAmbiente Antonio Gitto. “Quest’opera, che rimarrà al Polo Monte Dago per diverse settimane e che offre un colpo d’occhio di forte impatto soprattutto se vista dall’alto, rappresenta un segnale forte di come sia facile prendere o perdere contatto con la natura. Trattandosi di un prato vero, che verrà volutamente lasciato senza nutrimento, i ragazzi potranno vedere come evolverà ogni giorno nel corso delle settimane. Ci auguriamo possano davvero capire il senso della nostra campagna. Il non prendersi cura dell’ambiente porta al suo inevitabile degrado”.

L’atrio della Facoltà di Ingegneria è corredato anche di pannelli lunghi circa 10 metri nei quali AnconAmbiente ha riprodotto la campagna etica 2015 lanciata poche settimane fa: una collezione di foto urbane che ritraggono la città di Ancona attraverso gli opposti. Il fotografo Stefano Polenta è infatti riuscito a mettere a confronto, in contrasto tra loro, civiltà e degrado urbano.

La mattinata ha avuto come protagonista anche Luca Pagliari, giornalista e autore di progetti educativi per il Consiglio dei Ministri e per il Ministero dell’Ambiente. Per gli universitari e le classi degli istituti superiori presenti all’incontro, ha proiettato e commentato il filmato inedito “L’ultimo villaggio”, un documentario realizzato in collaborazione con l’antropologa Agnese Sartori sullo stile di vita e di pensiero di una piccola comunità di Maya Lacandoni, da poco estinta a causa della mercificazione del petrolio e della natura. Interesse e confronto coi giovani al termine della proiezione.
CAMPAGNA ETICA ANCONAMBIENTE 2015

L’immagine progettata per la campagna etica 2015, ideata dalle agenzie Gabbiano e Lirici Greci comunicazione, ha come obiettivo l’immediatezza del messaggio da comunicare attraverso l’arredo urbano con utilizzo, principale, del manifesto.
La figura retorica utilizzata per la comunicazione complessiva è l’antitesi, la contrapposizione speculare di due immagini, scattate dal fotografo Stefano Polenta, con rappresentazioni opposte: un ambiente urbano con evidenti connotazioni di abbandono (in bianco e nero) e un secondo scorcio di città piacevole, luminoso, abitabile, proposto in senso positivo (a colori).
Anche i testi seguono l’antitesi delle immagini: in quella negativa si evidenziano gli aggettivi sporcizia incuria degrado, mentre, in quella positiva pulizia cura civiltà che si allaccia poi al claim Nuovo rispetto per la città. Il messaggio è assertivo, positivo, rivolto ai cittadini, invitati a un comportamento responsabile, “civile”, di corretto uso dei loro spazi pubblici.
Il pay-off che campeggia sotto il logo di Anconambiente, Insieme a te, per la bellezza del territorio, è un invito alla collaborazione rivolto ai cittadini perché mettano in atto le buone pratiche da cui nascono tutti i valori di un territorio, in primis la sua bellezza.

Stefano Polenta
Anconetano, classe ’51. Ritiratosi dalla professione di medico, pratica attività fotografica da circa dieci anni. Usa una reflex new-entry e una compatta professionale.
Dopo aver esordito come street-photographer in senso lato, si è orientato verso il genere di ‘minimalismo architettonico urbano’ nel quale le geometrie e i grafismi cittadini giocano il ruolo principale nella composizione. Ha coltivato poi come sottogeneri il filone del ‘linguaggio dell’asfalto’ – presenze umane inserite in trame di segnaletica stradale – ed il filone delle composizioni cosiddette a ‘dismisura d’uomo’ – presenze umane in vasti campi urbani ed extraurbani tutti caratterizzati da pulizia d’immagine. Svolge attività di fotografia su numerose pagine Facebook dedicate al minimalismo fotografico: The Best of Minimalism, MinimalismS, Only Minimal, Minimal Urban photography Factory, MyMinimal con numerose selezioni delle proprie immagini. Gestisce, insieme ad altri quattro colleghi una propria pagina Facebook minimalista: Keep it minimal.

L’agenzia Gabbiano opera nel campo dell’editoria e della comunicazione.
Nata nell’ottobre del 2007, i soci sono Gabriele Costantini, laureato in Lettere e filosofia, giornalista iscritto all’ordine della provincia di Ancona, esperto
di marketing e comunicazione e Luigi Gagliardi, laureato in Economia
e Commercio e Project manager dell’azienda.
Clizia Pavani è la responsabile progettazione e realizzazione grafica.
Nata per editare il magazine Adriaeco – Adriatic Economy Observer – ha poi implementato una lunga serie di prodotti eservizi che spaziano dalla
realizzazione di magazine conto terzi (in cui la proprietà non coincide
con l’editore) e house organ a quella di volumi di pregio; dall’organizzazione
di eventi e convegni con gestione “chiavi in mano” all’esecuzione
di campagne di comunicazione; dalla realizzazione di progetti di immagine
coordinata alla gestione di ufficio stampa in outsourcing.

Francesca Di Giorgio, CEO & Founder Lirici Greci comunicazione.
Art director e visual designer, titolare dal 1987 dello studio grafico
Lirici Greci di Ancona. Collabora dal 1994 con Regione Marche, Provincia
e Comune di Ancona nell’ambito della Pubblica Utilità, organizzando
convegni e curando pubblicazioni sul tema “Grafica Utile”.
Dal 2002 idea e coordina, con il poeta Francesco Scarabicchi, il progetto di grafica editoriale nostro lunedì, periodico di scritture, immagini e voci – ADI Design Index 2003. Sviluppa la ricerca per allestimenti
di mostre istituzionali e aziende nell’ambito di “visual-poetry”,
allestimenti visivi che valorizzano brand e prodotti esaltandone
le stesse filosofie aziendali. Partecipa con progetti di comunicazione
personali sul visual design a esposizioni itineranti in Italia e all’estero.
Lirici Greci è associata a CNA di Ancona; ad AIAP – Associazione
Italiana Progettazione per la Comunicazione Visiva – e iscritta all’albo BEDA – Bureau of European Designer Associations

IO SONO NATURA
L’installazione di Massimo Cartaginese e Bruno Mangiaterra IO SONO NATURA, esposta presso l’Aula Magna di Ateneo / Polo Monte Dago (dal 19 maggio al 5 giugno 2015) e in grado di riaccendere il senso della ricerca condotta anche attraverso la parola, è stata in passato presente in altre importanti rassegne ospitate nel nostro territorio: tali quella del Furlo nel 2012, oppure il Festival sperimentale “Inteatro” del 2014. L’opera di cui sopra catalizza il pensiero ecologico degli anni Settanta e successivi, là dove esso cercava di valutare l’ambiente e gli equilibri ambientali. Il problema, difficile e importante, non si risolve tuttavia con i metodi di chi propugna un governo ecologico mondiale ma piuttosto è da affrontare al livello specificatamente culturale della consapevolezza di sé e della presa di coscienza che l’uomo deve adottatore per ritrovare un dialogo, che oggi parrebbe interrotto, con la natura.
Le motivazioni della giornata consacrata a IO SONO NATURA lasciano emergere con netta chiarezza l’idea grazie alla quale si potrà ricostruire un mondo diverso. Così l’installazione dei due artisti marchigiani permette di far emergere anche con maggiore evidenza il significato di una filosofia ecologista: il fatto che essa non sia una nuova scienza, ma una critica culturale rivolta al presente. Tale da considerare positivamente il necessario impegno della società nella riconsiderazione di spazi che inglobino opere d’arte con cui trasformare e rinnovare l’immagine-messaggio della città allo scopo di ottenere il coinvolgimento degli abitanti, come pure delle persone che vivono nei paesi vicini o dei turisti che arrivino ad Ancona.
L’opera d’arte si inserisce dunque nel centro urbano, evocando – come nella cartolina che forma l’immagine guida dell’evento – una località dove la natura ancora sia viva. È allora essenziale prendere coscienza di una più ampia condivisione dello stato della filosofia della creazione e dell’Arte Pubblica quali strumenti per veicolare il messaggio.
Del resto, lo spazio aperto in cui si può immaginare e sognare è una rivendicazione del concetto di nuova arte, cioè a dire dell’espressione che non si trova solo nei musei ma anche a cielo aperto.
Ciò non indizia “un punto di vista individuale e personale, rispecchiando, invece, la sensibilità di gruppi sociali e avendo altresì una risonanza culturale più vasta” (Mary Jane Jacob).

Andrea Carnevali

GLI ARTISTI

Bruno Mangiaterra è nato a Loreto (An) dove vive, nel 1952. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Urbino, dove ha incontrato critici e poeti
che hanno poi condiviso con lui eventi significativi del panorama culturale marchigiano. Le prime esposizioni di pittura sono del 1973.
L’artista è ottenuto un riconoscimento critico da Carlo Franza nel 2008 Premio delle arti – Premio della Cultura XX Edizione 2008 , Circolo sella stampa di Milano ed è stato presentato da Vittorio Sgarbi nel 2011
54° Esposizione Internazionale d’arte della Biennale di Venezia, Padiglione Italia Marche alla Mole vanvitelliana Ancona. Ha partecipato a numerose
rassegne d’arte di cui si segnalano le principali: Palazzo Ducale di Mantova, Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati, Sale del Castellare Palazzo Ducale di Urbino, Università di Ancona Palazzo del Rettorato, Museo 2000
Ministero Affari Culturali Luxemburgo, Galleria Studentskog Iziozba Belgrado,
Palazzo Rosai Spada Spoleto, Palazzo Dioclesiano Spalato, Biennale d’Arte
Contemporanea Premio Marche, Istituto Austriaco di Cultura Roma,
Accademia di Belle Arti di Urbino e Museo Castello di Rivara.

Massimo Cartaginese è nato ad Ancona dove vive. Si è laureato
in architettura ed ha lavorato a Singapore, Shanghai e Kuala Lumpur.
Dal 2002 si occupa in modo prevalente di arte pubblica. È ideatore
ed organizzatore del collettivo Voyagerlab che si richiama alle pratiche
del riciclaggio, all’ecologia, al nomadismo culturale ed infine alla Land art.
L’artista privilegia nella produzione creativa strumenti e procedimenti
tecnici tipici della società di mediale. Ha partecipato a numerose
rassegne d’arte ed di architettura. Si segnalano le più importanti:
Nove progetti per nove città, 1987 – “XVII Triennale di Architettura”, Milano, diretta da Ignazio Gardella e Marco Porta; Progetto Voyager
– 2002/04, Ancona e Split a cura di Valerio Dehò; Paesaggi Interrotti – 2009, Jesi, a cura di Gabriele Perretta; Mediamorfosi – 2011, Napoli;
XD1 – 2011, Milano; Geopuzzle 2004/06 Sassoferrato, Gabriele Tinti.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here