Nel trasporto merci un mezzo su tre ha meno di 10 anni e il 54% del parco è poco inquinante. Meno dinamico il mercato del trasporto persone che però mostra il picco di autobus Euro 5, al 31,8%
Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante[1].
Immatricolazioni: Ancona registra 100 nuovi autocarri
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Le Marche, nonostante la presenza di molte flotte di medie dimensioni, mostrano un calo del 6,5% pari a 471 nuove targhe. In controtendenza, Ancona aggiunge una targa in più rispetto all’anno precedente e passa da 99 unità a 100.
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto le Marche segnano un calo che sfiora il 13% (pari a 128 nuove registrazioni) nonostante la presenza di molte flotte interurbane con servizi a medio-lungo raggio. Ad Ancona il mercato è fermo a 9 bus nuovi e non subisce variazioni rispetto al 2022.
Alimentazione: ad Ancona il record regionale di autocarri ibridi e a metano
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
Le Marche segnano il record nazionale della quota di veicoli a metano (6,2%) e registrano una buona crescita di elettrico (0,2% vs 0,1% del 2022) e ibrido (1% vs 0,7%).
Il capoluogo mette a segno le stesse percentuali per quanto riguarda le alimentazioni alternative e l’ibrido raggiunge il picco regionale. Qui il metano sale a 6,7%.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
Nelle Marche crescono tutte le trazioni alternative: rispetto al 2022 l’elettrico passa dallo 0,2% allo 0,3% e l’ibrido dallo 0,1% allo 0,2%. Il metano sale di 0,2 punti percentuali e arriva al 12,3% e il gasolio cala di 0,4 punti fino all’87%.
Ancona registra il record regionale di elettrico e metano (rispettivamente allo 0,5% e al 20,9%). L’ibrido si annulla e il gasolio copre il 78,7%.
Categoria Euro: ad Ancona il picco di autobus Euro 5
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Le Marche sono tra le regioni più virtuose, anche se la differenza tra mezzi più e meno inquinanti non è notevole: qui gli Euro 0, 1, 2 e 3 coprono il 47,4% mentre le classi più ecologiche il 52,3%.
Nel capoluogo le classi Euro 4, 5 e 6 arrivano addirittura a superare il 54%, quota più alta in regione. Solo gli Euro 6 sfiorano il 26%.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
Nelle Marche, anche in questo comparto, la maggioranza del parco circolante è rappresentato dalle classi più ecologiche, che arrivano a quota 58,5%.
Col picco di Euro 5 (31,8%) ad Ancona queste categorie raggiungono il 57%.
Anzianità: Ancona ha il parco autocarri più giovane della regione
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
Le Marche non mostrano un mercato tanto dinamico: gli autocarri con meno di 10 anni passano da 29% a 30% (vs 35,2% dell’Italia) e quelli con più di 30 anni da 14,3% a 14,6% (vs 15,8%). La fascia di veicoli fra 20 e 30 anni è la più rappresentata col 23,2%.
Il capoluogo vanta il parco più giovane: il 12,8% supera i 30 anni e il 33% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale a 21,3% (1 punto percentuale in più rispetto al 2022).
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Le Marche presentano un panorama allineato alla media nazionale: i veicoli sopra i 20 anni coprono il 28,3% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni il 35,7%. La fascia più diffusa è quella tra i 20 e i 30 anni (pari al 20,1%).
Rispetto allo scenario regionale, ad Ancona la percentuale di autobus giovani scende al 27,5% e quella di autobus datati al 28,1%. La fascia più diffusa però è quella tra i 15 e i 20 anni, al 25,4%.