Turismo: arrivi internazionali in crescita nel 2010 per l’Italia

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L’ industria europea dei viaggi e del turismo è cresciuta del 2% nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo le stime del UNWTO, barometro Turistico mondiale. In questo contesto, l’Italia si è collocata in una posizione di assoluto rilievo con l’aumento del 5,3% di arrivi, rispetto ai suoi diretti competitor come Francia (2,2%), Spagna (0,4%); Grecia (5,3%) e Regno Unito (3,7%). Questo a conferma della validità degli indirizzi strategici formulati dal Ministro del Turismo On. Michela Brambilla e dall’ottimo lavoro fatto dall’ENIT, dalle proprie delegazioni estere, dalle Regioni e dagli operatori economici, con l’obiettivo di fronteggiare in maniera ottimale la concorrenza internazionale. “Il turismo ha ritrovato la vivacità che la crisi economico-finanziaria aveva imbrigliato, come dimostrano le rilevazioni degli arrivi internazionali, con buone performance per il nostro Paese. Ma sono necessarie nuove risorse finanziarie subito per difendere le quotazioni” – commenta il Presidente dell’ ENIT-Agenzia, Matteo Marzotto. – “Bisogna tornare a concentrarsi sul core business, abbandonando tutto il resto, perché per essere vincenti e competere al meglio nei mercati internazionali, è necessario elaborare in maniera ottimale i propri prodotti”.
“Sono particolarmente soddisfatto di questi risultati che vengono pubblicati in coincidenza del mio primo anno di attività all’ENIT – fa sapere il Direttore Generale, Paolo Rubini – e che prendo come una importante ed autorevole conferma sul campo della qualità degli interventi effettuati e delle innovazioni apportate nell’organizzazione e nella gestione delle attività dell’ENIT. E’, quindi, mia intenzione proseguire in questo efficace lavoro di squadra con le Regioni, gli Operatori economici, tutti gli stakeholders del turismo, al fine di realizzare risultati ancora più significativi ed affermare sempre più il fatto che questo settore debba essere realmente considerato come la priorità di sviluppo della ricchezza del Paese, il fattore in grado di alimentare un consistente e duraturo sviluppo della nostra economia”.

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