Raccontare le Marche attraverso i suoi prodotti

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Siglata anche dal governatore regionale Spacca: “Valorizziamo le nostre eccellenze”. Firmato protocollo di intesa tra Confcommercio Marche, Cuochi di Marca e Regione. Raccontare le Marche, attraverso i prodotti della terra e della cucina di qualità, concorrere allo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità locali attraverso la valorizzazione del loro patrimonio enogastronomico. Sono due punti chiave del protocollo di intesa siglato questa mattina a Palazzo Raffaello di Ancona, nella sede dell'ente regionale marchigiano, dai vertici di Confcommercio Marche, dai rappresentanti dell'associazione Cuochi di Marca e dall'assessore al Turismo regionale Serenella Moroder in rappresentanza del governatore delle Marche Gian Mario Spacca.

Nel protocollo si parte dalla necessità di “intervenire – si legge tra le righe –, con politiche di sistema, di rete, che coinvolgano le componenti associative del territorio stesso al fine di adottare indirizzi strategici comuni per arrivare alle prospettive comuni di sviluppo”.

“Serve uno sforzo particolare e congiunto – le parole del presidente di Cuochi di Marca Lucio Pompili –, per diffondere la cultura dello stile marchigiano attraverso l’enogastronomia, poiché chiave di volta per un salto quantitativo e qualitativo dell’offerta regionale al fine di richiamare turisti locali e stranieri. Nel campo della valorizzazione turistica del territorio marchigiano si rende necessario che alle numerose e vitali imprese turistiche diffuse nel territorio si affianchi una ristorazione sempre più incentrata su prodotti tipici e di qualità. La ristorazione di qualità è uno strumento di promozione del territorio avente la stessa forza attrattiva di opere d’arte o eventi culturali. La gastronomia, in effetti, rappresenta oggi il secondo motivo di richiamo dei flussi turistici dall’estero verso l’Italia”.

“Le risorse turistiche del contesto – ha detto il presidente della Confcommercio Marche Igino Cacciatori –, possono opportunamente essere promosse in modo integrato, anche fuori dai confini nazionali, contribuendo ad attrarre i visitatori nei territori stessi. La promozione dello 'stile marchigiano' attraverso l’enogastronomia richiede azioni sistemiche e di coordinamento, con l’apporto delle differenti competenze scaturenti dal tessuto economico, politico, istituzionale e produttivo regionale”.

Sigillo dell'intesa da parte della Regione Marche che ha ospitato l'evento:
“L’intesa sottoscritta oggi – le parole dell'assessore al Turismo della Regione Marche Serenella Moroder in rappresentanza del governatore Gian Mario Spacca –, è un matrimonio che si celebra per unire forze già di per sé importanti per il tessuto produttivo marchigiano e rappresenta l’inizio di un percorso che mira a portare le Marche ai vertici non soltanto su tutto il territorio italiano ma anche e soprattutto all’estero.

Per la Regione la promozione delle sue eccellenze è un passaggio fondamentale per farsi conoscere e la cucina, con i suoi sapori e profumi, non può essere altro che espressione sublime delle peculiarità del territorio. L’accordo tra Confcommercio e Cuochi di Marca è un importante momento in cui si costruisce un gioco di squadra e si rafforza il settore dell’enogastronomia, così importante nella filiera del turismo regionale”.

Il protocollo è stato completato dai contributi, in sede di sottoscrizione, dalle parole del presidente della Federalberghi Marche Luciano Pompili che ha chiesto un impegno comune “per la promozione dell’immagine turistica regionale sui mercati mondiali, valorizzando le risorse e le caratteristiche dei diversi ambiti territoriali”.

Il coordinatore regionale di Confcommercio prof.Massimiliano Polacco ha serrato le fila sull'accordo ed ha sottolineato l'importanza di promuovere “l’adozione del Marchio Regionale QM (Qualità garantita nelle Marche)” e di “ragionare come una squadra vincente per far conoscere la nostra regione anche al di fuori dei confini italici visto e considerato che l'84% del turismo locale è nazionale”.

Per Polacco servono inoltre la “promozione e la commercializzazione del prodotto turistico complessivo del territorio: dobbiamo puntare a posizioni comuni e condivise”.

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