È proprio vero, solo nel lavoro, quello con la “l” maiuscola, si può trovare la via di uscita a questa difficile situazione che in tanti, troppi, si vive E la cosa non è facile. Mentre le manovre finanziarie dei Governi Berlusconi e Monti prendono corpo, palesando in maniera tangibile il loro peso sul potere di acquisto delle famiglie italiane, cosa che, ovviamente, si ripercuoterà sui consumi, le imprese si trovano a operare su un mercato martellato da un fuoco incrociato! La morsa è costituita dal credit crunch da una parte e, dall’altra, dai ritardi dei pagamenti, specie da parte delle pubbliche amministrazioni, che saldano dopo 180 giorni, quando si è molto fortunati, rispetto ai 35 della Germania.
Già, la pubblica amministrazione e i conseguenti costi e gestione della politica stessa. Le vicende che hanno coinvolto la Margherita e la Lega si commentano da sole, abbiamo capito tutti, c’è solo da stendere un velo pietoso sulla cosa. Ma il disagio nell’affrontare questi temi cresce sempre più quando si pensa che la commissione messa in piedi per tagliare gli stipendi dei parlamentari italiani, con a capo Enrico Giovannini dell’ISTAT, formata da luminari e super professori, ha terminato il lavoro con un bel nulla di fatto! La motivazione? “Eterogeneità delle situazioni riscontrate negli altri Paesi” e “difficoltà incontrate nella raccolta dei dati”. Va bene. Ingoiamo rospi, per non dir di peggio, e andiamo avanti. Avanti si vada, quindi, proponendo su questo numero due approfondimenti
su due settori diversi fra loro, ma affini per alcuni aspetti. Il primo, la nautica. Da sempre fiore all’occhiello del comparto produttivo italiano, fino a qualche anno fa godeva di ottima salute, tanto da poter essere identificato come panacea per la risoluzione a situazioni di crisi di altri settori in molte aree del Paese. Oggi soffre, anche più di tanti altri. Crediamo che rilanciarne la comunicazione e la conseguente visibilità non possa che portare giovamento: è per questo che abbiamo voluto mettere in luce i due happening in Adriatico che riguardano il settore proprio in questo periodo. Il secondo, il biologico. Anche questo è un settore poco e mal comunicato, ma che in se racchiude lo spirito di questa epoca di crisi. “Mangia sano, torna alla natura”, recitava uno spot di tanti anni fa, messaggio oggi attuale come non mai. A tal proposito un pensiero della nostra redazione va a Gino Girolomoni, da noi intervistato due giorni prima della sua prematura scomparsa, dai sui insegnamenti poniamo le basi per affrontare il discorso.
Let’s go on
That’s absolutely true, the job only is the key to exit from this crisis that everybody are going to live. But it is not easy. While the financial maneuvers of the Governments Berlusconi and Monti take shape, revealing in tangible way their weight on the purchasing power of the Italian families, the enterprises work on a market hit by taxes! The grip is made by the credit crunch and the delays of the payments. On this issue we propose two dossier about two different sectors, but homogenous for some aspects. The first is the boating. Always the flagship of Italian productive division, till some years ago was vigorous, in fact it was considered as the resolution for the crisis in many sectors. Today it suffers, also more than many others. We believe that to talk about the boating, giving it visibility, can carry some benefit: for this reason we have intentional to highlight two important events that will take place in this period. The second one, the organic farming. This sector encloses the spirit of this age of crisis. About that, our thought goes to Gino Girolomoni, we have realized an interviewed with him two days before the premature death, from his teaching, we can face the speech.