UNIVERSITÀ: MOLINARO, BENE RIFORMA DIRITTO ALLO STUDIO

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\”Una riforma necessaria quella del diritto allo studio universitario nel Friuli Venezia Giulia per assicurare più interventi in favore degli studenti e meno spesa per la burocrazia\”.
Precisa così l'assessore regionale all'Università Roberto Molinaro la finalità generale della riforma sull'organizzazione del diritto allo studio universitario, inserita nel "pacchetto Tondo" che l'Aula del Consiglio regionale si accinge ad esaminare. L'esigenza di assicurare una sostenibilità nel tempo ad interventi di competenza regionale, unitamente alla nuova disciplina nazionale entrata in vigore lo scorso mese di giugno che rende la materia molto più gravosa per le Regioni: questi i due input di una riforma che si è voluta tempestiva – sostiene Molinaro – e per la quale, almeno dallo scorso mese di novembre, si sono susseguiti incontri con tutti gli interessati ed in particolare con le rappresentanze degli studenti, delle Università e degli Istituti di Alta Formazione. "La sintesi del lavoro di approfondimento e di ascolto è stata l'assunzione di una diretta responsabilità della Regione nella materia – chiarisce ancora Molinaro – con l'istituzione di un'unica Agenzia, in luogo dei due ERDiSU esistenti, con una forte semplificazione di procedure e con una conseguente riduzione di costi che, a regime, non sarà inferiore a 500-600.000 euro all'anno. Un'Agenzia che si muoverà secondo le indicazioni provenienti dalla Conferenza regionale, composta dai rappresentanti di tutti i soggetti coinvolti e da quelli eletti dagli studenti, che rappresentano la metà della Conferenza".
Gli studenti saranno i veri protagonisti della riforma – ribadisce l'assessore – dal momento che attraverso un apposito consiglio di indirizzo saranno chiamati a decidere, esprimendo o meno l'intesa, sui due momenti fondamentali dell'attività della nuova Agenzia: il programma triennale degli interventi (e i suoi aggiornamenti annuali) e la Carta dei Servizi, che definisce appunto i servizi da erogare agli studenti. Nella riforma non è presente nessuna nuova privatizzazione dell'offerta abitativa in quanto l'accreditamento delle strutture, per assicurare la libertà di scelta allo studente, è già in atto da tempo. Infatti, tramite le convenzioni con gli ERDiSU – precisa ancora l'assessore Molinaro – una quindicina di strutture sparse nei quattro capoluoghi di provincia assicurano circa 1.500 posti in collegi e convitti, in aggiunta a quelli della Casa dello Studente. "La Regione non intende fare nessun passo indietro in un settore strategico per l'attrattività del sistema regionale di Alta Formazione", conclude l'esponente regionale. Vogliamo spendere per i servizi agli studenti non per la burocrazia. Lo dimostra anche la recentissima decisione assunta in sede di legge di assestamento di bilancio, che mantiene la tassa regionale per il diritto allo studio nella misura del precedente anno, evitando l'aumento automatico previsto dalla norma nazionale in misura non inferiore a 30 euro a studente

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