ORIZZONTI DISCHIUSI. ARTE DEL NOVECENTO TRA ITALIA E SLOVENIA

664

Artisti sloveni al Salone degli Incanti di Trieste
Dieci anni è durata la trattativa della società finanziaria KB 1909 di Gorizia, sbloccata solo nel 2009 con l'entrata in scena della Banca Monte dei Paschi di Siena, per l'ottenimento del comodato d'uso permanente di 37 quadri. Queste opere sono una parte del corpus complessivo di 170 lavori che, esposti al Salone degli Incanti di Trieste fino al 17 giugno, rappresentano il grande ritorno del patrimonio detenuto dall'ex Banca Slovena di Trieste. "Orizzonti dischiusi", mostra curata da Joško Vetrih e Franco Vecchiet, presenta i lavori degli artisti sloveni che, nel '900, si sono formati tra Gorizia e Trieste, influenzati dalle correnti artistiche europee, in particolare da Parigi, Vienna, Monaco e Weimar. La scuola reale di Idria, le gallerie Torrente a Gorizia e Scorpione a Trieste, l'Istituto Tecnico Industriale sono i luoghi della formazione di questi artisti. Il bel Salone, con la sua verticalità luminosa, è stato trasformato in un'esposizione a "due volti": a destra i quadri degli autori che sono rimasti nella tradizione, nell'accademismo; a sinistra invece le personalità più innovative. Il percorso espositivo si apre con tre pannelli di legno intarsiati di Černigoj per il Teatro Stabile Sloveno di Trieste, molti infatti lavoravano come scenografi teatrali. La prima parte della mostra è dedicata agli autori di paesaggi e vedute locali, che ancora risentono di impressionismo e del realismo ottocentesco: acquerelli come "Marseille" di Pilon, ispirato a Cézanne, scene di lavoro nei cantieri come il pastello su cartone "Senza titolo" di Bucik. La mostra si articola poi in stanzette monotematiche dedicate alla grafica e ai ritratti. Le figure di Cesar sembrano richiamare a Van Gogh, un'influenza evidente anche nel contorno delle opere di Bambić. Nella sezione della grafica sono presenti anche due opere del curatore Vecchiet, "Coal" in particolare ha vinto la Biennale di Parigi nel 2010. Un percorso cronologico è la scelta fatta dai curatori per avvicinare i visitatori ad un gruppo di artisti meno conosciuti, che hanno fatto del terreno di confine tra oriente e occidente luogo di comune formazione e ispirazione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here