La luce in fondo al tunnel

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Allora? Si vede o no la luce alla fine di questo tunnel? Nonostante in questi ultimi 5 anni molti esponenti del mondo della politica, dell’economia e osservatori di varia natura, abbiano sentenziato la fine della crisi, a noi sembra che il buio pervada, come non mai, lo scenario economico nazionale. A oggi, tanto per non farsi mancare nulla, ci sono pareri discordanti anche all’interno delle categorie sopra menzionate, anzi, vi è più, anche dentro lo stesso Governo! Ora, è pur vero che qualcosa si muove, ma siamo lontani dal considerare chiusa la stagione nera dell'economia, d’altronde anche quest'anno il Pil chiuderà in calo e per il 2014 la ripresa dovrebbe essere molto timida.
Con una certa difficoltà, all’interno di questo nostro nuovo numero, abbiamo voluto cercare risposte su due settori che hanno una posizione importantissima all’interno della composizione del Pil nazionale: il turismo e l’automotive. Se il primo rappresenta la massima espressione del made in italy, il secondo è la testimonianza diretta della nostra storia economica e industriale. Potremmo definirli tranquillamente i fondamentali su cui operare al fine di poter veramente dare l’abbrivo a una nuova e auspicata fase. Ma le sole aziende, i singoli imprenditori, piccoli, medi o grandi che siano, seppur in prima linea da anni, da soli non riusciranno a venirne fuori. Il minimo comune denominatore che unisce i due settori è un rigoroso richiamo al coraggio e alla determinazione indirizzato alle forze di politiche e di governo.
Inoltre, abbiamo fatto un’analisi sulla portualità e sui traffici marittimi in Adriatico e Ionio, per monitorare le performance e le prospettive dei principali scali dell’area.
In tutto questo abbiamo voluto inserire una nota che a un orecchio poco avvezzo potrebbe risultare stonata: l’entrata della Croazia nell’Unione europea.
Decine di migliaia di croati hanno festeggiato in strade e nelle piazze di tutte le città del paese, l’ingresso della Croazia nell'Unione europea, della quale è divenuto il 28/mo Stato membro. Un obiettivo raggiunto dopo 10 anni di lunghe e difficili riforme che hanno portato a una radicale democratizzazione e liberalizzazione della società croata. Dopo la Slovenia, entrata nell’Ue nel 2004, la Croazia è la seconda delle sei Repubbliche che componevano l’ex Jugoslavia socialista ad aderire all'Unione europea.
Un fatto storico senza dubbio, ma anche una grande novità, soprattutto per Italia e per tutte quelle regioni che si affacciano sul Mare Adriatico. Ora starà a noi poter giocare al meglio questa partita.

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