\”Sono soddisfatta poiché i principi evidenziati dal Comitato sono già stati considerati dalla Commissione regionale in occasione dell\’approvazione del ddl di riordino del sistema degli Enti locali. La riforma deve andare certamente nella direzione della razionalizzazione dei costi ma anche del rispetto della tutela delle comunità linguistiche, grazie alle quali la nostra regione è a statuto speciale\”. Lo ha affermato la presidentessa del Comitato istituzionale
paritetico per i problemi della minoranza slovena, Ksenija
Dobrila, a conclusione di una riunione a Trieste.
Il Comitato ha approvato all'unanimità un documento che, in
merito alla menzionata riforma, raccomanda il rispetto della
Costituzione e degli accordi internazionali in materia della
salvaguardia delle minoranze linguistiche, e il recepimento degli
articoli 8, 9, 10 e 21 della legge n. 38/01 per quanto riguarda
l'uso della lingua slovena.
I membri del Comitato hanno deciso inoltre di monitorare
nell'area di riferimento della 38/01, che riguarda 32 Comuni
della fascia confinaria, il posizionamento della segnaletica
bilingue. E' prevista anche una ricerca sull'uso dello sloveno
nella Pubblica amministrazione.
Il Comitato incontrerà a breve le associazioni apicali della
comunità nazionale (Skgz e Sso) per definire insieme
all'Amministrazione regionale un programma operativo riguardante
la restituzione (in base alla 38/01) alla comunità delle case di
cultura, soprattutto del Narodni dom di San Giovanni (Trieste),
ma anche del Trgovski dom di Gorizia ed altri.
Nel corso della riunione è stato espresso parere favorevole ai
progetti riguardanti l'uso della lingua slovena nella Pubblica
amministrazione (per il 2012 e il 2013), che sono già stati
approvati dalla Giunta regionale e dalla Commissione regionale
consultiva per la minoranza linguistica slovena.