Giobbe Covatta all’Expo: “E’ come l’arca di Noè”

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Carrabs: “Le Marche sono un piccolo spaccato del mondo da tutelare, dalla montagna al mare\”. “E' incredibile: all'Expo fanno entrare pure i napoletani, credevo solo i cinesi. Hanno fatto entrare perfino Carrabs.”. Il solito Giobbe Covatta, divertente ed irriverente, ha varcato le porte dell'Expo di Milano per una ricognizione di un giorno. Per l'attore, capolista per Ancona con la lista "Uniti per le Marche", formata da
 Verdi, Psi, Scelta Civica, liste civiche, IDV, che appoggia Luca Ceriscioli presidente, visitare l'esposizione mondiale universale è stata un'emozione. “Mi ha ricordato l'arca di Noè, nella quale il Signore volle una rappresentanza di tutte le specie animali. Qui all'Expo c'è di tutto e proveniente da tutti i paesi del mondo. E mi ricorda anche le Marche, che non solo è una regione che si caratterizza per avere al proprio interno un territorio variegato dal mare alla montagna, e tutte le attività, dalla pesca, all'agricoltura, all'allevamento, all'artigianato, all'industria, ma è anche un modello esportabile di buon vivere, di sostenibilità economica ed ambientale, di cura del territorio e di chi ci vive”.
Ospiti dello chef Lucio Pompili e del suo “Symposium”, uno dei 84 ristoranti scelti da Oscar Farinetti di Eataly, e che tiene alta la bandiera dell'enogastronomia regionale per il mese di maggio, Giobbe Covatta e Gianluca Carrabs, presidente della Federazione Verdi Marche e candidato nel collegio di Pesaro-Urbino per la stessa lista, hanno fatto il punto sulle opportunità rappresentate dall'evento mondiale.
“Anche se non sarò mai un politico – ha detto Giobbe Covatta – sento la responsabilità che tutti noi, in particolare i rappresentanti eletti dai cittadini, dobbiamo avere nei confronti dell'ambiente che lasciamo ai nostri nipoti più ancora che ai nostri figli. E poi noi marchigiani, io lo sono per metà del mio DNA dato che mia madre è di Colli del Tronto, siamo gente pratica, realista ma coscienziosa che sente forte la vocazione ad impegnarsi per la tutela del territorio, anche perché prevenire costa meno che ripristinare dopo i disastri”. “Le vocazioni territoriali – ha aggiunto Gianluca Carrabs – devono essere valorizzate attraverso le eccellenze che le caratterizzano, a partire dalle opportunità offerte dal binomio cultura e agricoltura. Queste eccellenze sono le risorse per costruire il futuro modello di sviluppo delle Marche e questa convinzione la portiamo già oggi all'Expo e la ribadiremo ogni giorno al consiglio regionale se gli elettori ci daranno la possibilità di far sentire la nostra voce”.
“Il paesaggio, l’ambiente, l’agroalimentare, i beni culturali, il manifatturiero di precisione e l’innovazione tecnologica devono essere il volàno del nuovo modello di sviluppo del mondo e delle nostre Marche, sapendo che una transizione così importante non può avvenire dall'oggi al domani e non avviene senza investimenti”. “In questo senso – sottolinea – è strategico il ruolo giocato dalle risorse provenienti dall'Unione Europa: 1.163 miliardi di euro di cui 538 milioni per il Piano di Sviluppo Rurale e 625 milioni per Fondo Sociale Europeo e il Fondo Economico Sviluppo Regionale”.
“L'Expo – ha concluso Giobbe Covatta – ha portato all'attenzione del mondo il concetto di nutrizione del pianeta, di sostenibilità, di opportunità offerte dall'agricoltura bio, di presidio e tutela dei territori anche periferici e quindi di vita: speriamo che l'eco duri molto più dei 6 mesi dell'apertura dei padiglioni”.

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